Summit in Arabia Saudita tra i dirigenti rossoneri e quelli bianconeri, ma serve l'apertura dei Blues al Pipita
Il sorriso nella foto di gruppo sull'aereo per Gedda non deve ingannare: Gonzalo Higuain è tutt'altro che sereno in questi di febbrile attesa sul suo futuro. Il Pipita ha fatto chiaramente capire al Milan che preferirebbe chiudere qui la sua avventura in rossonero (per andare al Chelsea), già dopo la finale di Supercoppa in Arabia Saudita contro l'ex amata Juventus. A Milanello lo sanno bene e l'unico che crede ancora fermamente nella necessità di trattenere l'argentino è Gennaro Gattuso, chiaro in conferenza stampa dopo il bel successo di Genova.
Ma di per sè la volontà di Higuain, così come quella di Sarri, non basta per consentire un passaggio del Pipita al Chelsea. Perchè se anche il Milan è entrato nell'ottica di una separazione dall'argentino (chiesta, ripetiamo, unilateralmente dall'ex Juve), il problema principale è rappresentato dalla posizione di Abramovich, visto che il magnate russo non è in sintonia con il suo tecnico e non ha intenzione, al momento almeno, di portarsi in casa un giocatore dell'età di Higuain.
Per farlo, trovando un accordo che deve per forza di cose accontentare il Milan, il patron dei Blues dovrebbe infatti o accollarsi la metà del valore del prestito annuale pattuito dai rossoneri con la Juve (cioé 9 milioni, magari con uno sconto sul cartellino di Bakayoko) e nel contempo soddisfare le esigense dei bianconeri che per un nuovo cambio di maglia del Pipita chiedono l'obbligo di riscatto a giugno (36 milioni), oppure dire sì a uno scambio di prestiti con il Milan mettendo sul tavolo della trattativa Morata. Il tutto con la Juve, proprietaria del cartellino, che per quanto non determinata a ostacolare il Milan (e Higuain stesso) avrebbe tutto l'interesse a favorire il mantenimento dello status quo, cercando poi a giugno (in caso di un ormai scontato mancato riscatto dei rossoneri) una nuova sistemazione per il Pipita.
Insomma, un bel rebus. Un rompicapo cui si cercherà almeno una parziale soluzione a Gedda, visto che tra Milan e Juve (complice la Supercoppa) è previsto un incontro per cercare di tracciare una linea comune. Parziale perché in assenza del Chelsea, e del parere positivo di Abramovich (tocca evidentemente a Sarri convincere il patron dei Bleus), qualsiasi ragionamento è destinato ad rimanere fine a se stesso. E questo, lo ripetiamo, è l'ostacolo più duro da superare.