I bavaresi cercano il sostituto di Alphonso Davies, destinato al Real, e guardano al terzino rossonero. Ma le incognite, oggi, sono troppe...
Via Alphonso Davies, destinazione Real Madrid, dentro Theo Hernandez. E' questo il progetto del Bayern Monaco che, dicono dalla Germania, ha messo nel mirino l'esterno del Milan per la prossima stagione. Offerta? Attorno ai 60-70 milioni, cifra comunque considerata troppo bassa dai rossoneri. Il punto è però un altro: chi decide oggi in casa Milan? Domanda quanto mai attuale considerando la fluidità dell'organigramma del Diavolo, dall'allenatore all'amministratore delegato fino, forse, al presidente. Perché? Semplice, perché per quanto non sia imminente - parola di Gerry Cardinale - la cessione del club o di parte di esso resta una delle ipotesi e il futuro di Stefano Pioli un'incognita grande così. Insomma, chi dovrebbe o potrebbe decidere oggi su entrate e uscite non deciderà forse a giugno.
Il che, al momento, non cambia di una virgola la realtà dei fatti che, come detto, sono un interessamento vivo del Bayern Monaco per Theo Hernandez. Il quale, nel frattempo, legato al Milan da un contratto fino al 2026 (partiranno presto le trattative per il rinnovo), ha festeggiato le 200 presenze in rossonero e chiarito, per l'ennesima volta, la propria intenzione di rimanere dov'è. Discorso chiuso quindi? No, niente affato. Ma prematuro, questo è certo.
Non siamo qui a parlare di cessione del club, ma nemmeno a negare l'esistenza di colloqui, piuttosto fitti, della proprietà con potenziali investitori mediorientali. Non necessariamente porteranno a qualcosa, ma certamente le voci che rimbalzano dalla ricca Arabia fanno pensare all'ingresso in società di soggetti economicamente forti e decisi, in un tempo più o meno breve, di acquisire il Milan da Red Bird che, come noto, è un fondo di investimento e in quanto tale deve rendere conto ai suoi investitori. Cosa significa? Che se l'eventuale guadagno da una cessione fosse importante in così breve tempo, Cardinale non potrebbe che cedere, magari, come spiegato, restando con una quota in società.
Ma anche questo, come l'altro, è un discorso prematuro, anche se marzo potrebbe essere un mese significativo su questo fronte. Per l'altro, quello strettamente tecnico, il discorso sarà invece rimandato a maggio e anticipato solo nel caso in cui il Milan dovesse prematuramente uscire dall'Europa League. Perché per quanto non necessariamente decisivo, è chiaro che il mancato raggiungimento dell'ultimo obiettivo rimasto accelererebbe l'addio del tecnico. A favore di chi? Lo scopriremo.