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Il 51enne albanese ha superato Paratici: pesa la volontà dello svedese
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In attesa di ultimare gli altri rinnovi dopo quello di Reijnders (toccherà presto anche a Maignan e Pulisic), il Milan metterà presto il primo tassello per ripartire dopo una stagione che si sta rivelando disastrosa. Entro il mese di marzo infatti, il club punta a ultimare la scelta del direttore sportivo incaricato di costruire il Milan che verrà. Il profilo preferito in Via Aldo Rossi, quello di Andrea Berta che si è liberato pochi mesi fa dall'Atletico Madrid, è ormai irraggiungibile: l'italiano è virtualmente il nuovo ds sportivo dell'Arsenal che ha perso da tempo Edu.
Per questo Ibrahimovic, supportato dalla proprietà (lo svedese gode ancora della piena fiducia di Gerry Cardinale), ha incontrato in questi giorni anche Igli Tare e Fabio Paratici, gli altri due nomi in prima fila nel listone stilato dalla dirigenza. Colloqui proficui che sembrano aver convinto il consulente di RedBird per il Milan a puntare sull'albanese, attualmente in vantaggio rispetto all'ex Juventus e Tottenham. A giorni arriverà la decisione definitiva, ma il 51enne, che nel 2023 ha detto addio alla Lazio dopo una lunga avventura, sembra il favoritissimo. Se il matrimonio andrà in porto, Geoffrey Moncada resterà nel team rossonero tornando però a svolgere il ruolo di capo-scout.
L'approdo di Tare a Milano è solo 'posticipato': nel 2019 infatti, l'ex attaccante è stato a lungo corteggiato da Paolo Maldini. Quest'ultimo infatti lo voleva al suo fianco nell'estate che portò Giampaolo a Milanello. Alla fine Tare rifiutò per rispettare il contratto appena rinnovato con la Lazio e i rossoneri si fiondarono così su Ricky Massara. Una scelta comunque fortunata visto il successivo trionfo in Italia con l'arrivo del 19esimo scudetto qualche anno più in là. Adesso, salvo colpi di scena, toccherà a Tare rilanciare il Milan in coppia con Zlatan Ibrahimovic: funzionerà? Staremo a vedere.