Maurito tornerà a Parigi dal Galatasaray e costa tra i 15 e i 20 milioni. Il grande problema è l'ingaggio, con un sacrificio e il decreto crescita si potrebbe fare
Non è più di primo pelo, ma, a 30 anni, è ancora nel pieno della sua carriera. Soprattutto è una garanzia alla voce gol: Mauro Icardi, rilanciatosi in Turchia con i suoi 22 gol e 7 assist nell'ultima stagione vissuta con la maglia del Galatasaray, è tornato nel mirino del Milan che, perso Thuram, è sempre a caccia di un attaccante da affiancare a Olivier Giroud. Il suo prestito con la formazione di Istanbul è in scadenza a fine mese e, quasi certamente, farà ritorno a Parigi dove, però, non vedono l'ora di liberarsi di lui. Per questo il Psg si accontenterebbe di un'offerta tra i 15 e i 20 milioni, assolutamente molto abbordabile e sicuramente non preoccupante a differenza dell'ingaggio da 7 milioni che, invece, rappresenta un ostacolo insormontabile per qualunque club italiano. A meno che la voglia di Serie A e di Milano - dove ancora ha una casa - di Maurito e Wanda non sia tale da portarli ad accettare una riduzione dello stipendio per il quale, tra l'altro, si potrebbe usufruire del decreto crescita. Nel frattempo, su instagram, l'amore per Milano fa capolino sul profilo di Wanda, con foto in posa davanti al Duomo, la scritta Milàn e una clessidra. Una storia poi cancellata, un indizio in più? Lo scopriremo molto presto.
Ma cerchiamo intanto di fare chiarezza su un paio di dettagli. Il primo: a Istanbul sia Mauro che Wanda si sono trovati bene, Icardi ha vinto e ha instaurato un grande rapporto con il Galatasaray. Il club turco, per questo, sta provando in tutti i modi a trattenerlo e, non potendo fare ricorso alle proprie risorse, si sta affannando da giorni alla ricerca di uno sponsor che, di fatto, finanzi l'acquisto di Maurito.
Tornare nel calcio che conta, però, e nella città che ama, potrebbe convincere Icardi a scegliere Milano e il Milan. Milan con cui si era sbilanciato, nei giorni delle semifinali di Champions, con un post a tinte rossonere che i suoi ex tifosi non avevano gradito affatto. Ma questo è un altro discorso e conta il giusto. Conta, invece, molto il dettaglio numero due: Maurito ha passaporto italiano e, soprattutto, viene buono per le liste Uefa, avendo, come recita la norma, "giocato in una squadra italiana per almeno tre anni tra i 15 e i 21". Le squadre in questione, dopo la Masia del Barcellona, sono state Sampdoria e Inter (a partire dal 2011).
Pensare a lui, insomma, per una società come il Milan che ha bisogno di trovare certezze in un momento così delicato dovrebbe essere la norma. Certo, non è il classico giovane futuribile e rivendibile con annessa plusvalenza. Ma ha esperienza, un fisico che lo sostiene e, soprattutto, una capacità di essere presente in mezzo all'area fuori dal comune. E' complicato da gestire? Certamente. Ma i suoi numeri non sono in discussione: non ha certo dato il meglio in Francia, ma tra Turchia e Italia la sua media gol è impressionante. E dopo qualche anno un po' così, sembra essere tornato il giocatore di una volta. I rumors dicono che, via Maldini, che non lo amava troppo, negli ultimi giorni i contatti con il Milan si sono riallacciati. Non siamo ancora nel vivo di una trattativa vera e propria, ma qualcosa si sta muovendo. Perché tra un ritorno a Milano e una clessidra e un approdo al Milan scandito dal cadere dei granelli di sabbia ogni indizio può avere la sua lettura.
NO ALL'ARABIA - Anche perché i sondaggi dei club arabi sono stati rispediti al mittente da Wanda, che non vuole trasferire lì la sua famiglia e alla stampa turca ha confermato: "No, non potremo mai andare a vivere lì". Al momento quindi le ipotesi sembrano solo due: il ritorno a Milano o il passaggio a titolo definitivo al Gala, che potrebbe raggiungere la cifra richiesta grazie a qualche sponsor esterno che potrebbe sopraggiungere soprattutto in caso di qualificazione alla prossima Champions. Il playoff però è in programma il 22-23 e il 29-30 agosto, Maurito aspetterà così tanto?