Il difensore inglese sembrava tornato titolare con l'arrivo di Conceiçao, poi è di nuovo sparito dai radar
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Quella di Fikayo Tomori è stata fin qui una stagione a dir poco atipica: il difensore inglese era partito titolare con Fonseca, aveva disputato 90' nelle prime cinque gare della fase campionato di Champions League e in sei delle prime sette partite di Serie A, scendendo addirittura in campo con la fascia al braccio in occasione di Lazio-Milan il 31 ottobre.
Poi l'episodio del pallone strappato a Pulisic a Firenze per far calciare il rigore ad Abraham e una lunga sequela di panchine, interrottasi improvvisamente con l'arrivo di Conceiçao. Il tecnico portoghese sembrava avere grande fiducia in lui, ne aveva fatto un perno difensivo in Supercoppa e durante il mercato di gennaio, quando Juventus e Tottenham si erano fatte sotto, si era speso più volte in prima persona per ribadirne l'importanza e la centralità nel progetto.
Anche in questo caso, tuttavia, la luna di miele è durata poco: dopo l'espulsione rimediata contro l'Empoli, era l'8 febbraio, Tomori è di nuovo tornato a scaldare la panchina. Il 12 febbraio, nel match d'andata dei playoff di Champions contro il Feyenoord, è sceso in campo per appena 30', poi non si è più visto: zero minuti nell'ultimo mese abbondante.
La sua posizione in squadra è dunque nuovamente in bilico, anche se molto dipenderà dal nuovo assetto societario del Milan, da chi arriverà a ricoprire la figura di direttore sportivo e soprattutto da quali saranno i piani per la guida tecnica. Insomma, per parlare di un addio certo in estate è ancora presto, anche perché il contratto di Tomori scade nel 2027 e il club ha ancora un po' di tempo per provare a monetizzare, ma certamente l'idillio delle prime stagioni si è interrotto e il suo futuro è al momento un grosso punto interrogativo.