Jovic out al Bentegodi: conferma a forte rischio, Giroud ai saluti. Si cambierà tanto anche nel reparto arretrato
L'incrocio con la Roma in Europa League, le tante voci sul futuro di Pioli e non solo. In casa Milan non mancano i temi, ma c'è anche il campo. A Verona Theo e compagni hanno ha rassicurato tutto l'ambiente rossonero: la squadra ha ancora la spina accesa in campionato, lì dove c'è comunque un secondo posto da conquistare nonostante la fuga dell'Inter. Tra i tifosi si fa un gran parlare anche dell'attacco: se Pulisic e Leao offrono garanzie, lo stesso non si può dire sul fronte prima punta. Giroud, ormai 37enne, ha alti e bassi, Jovic non appare una riserva all'altezza. E non può essere un caso se al Bentegodi è stato schierato Okafor da boa: prove in vista della prossima stagione? Comunque vada in estate arriverà un nuovo bomber titolare e si rivoluzionerà anche la difesa: pochi sono certi di restare.
Con Giroud out a Verona per il consueto turnover, ha fatto notizia l'esclusione di Luka Jovic dal 1': il serbo, deludente nel match con Empoli, è rimasto in panchina tutta la partita. Un segnale chiaro che sembra mettere a repentaglio anche la sua permanenza al termine della stagione. Se a questo si aggiunge il contratto in scadenza dell'ex Arsenal e Chelsea, fortemente tentato dall'esperienza americana (molto probabile l'addio), è evidente come nel ruolo di prima punta si dovrà mettere mano concretamente. Ruolo sul quale si concentrerà il grande investimento sul mercato tra pochi mesi.
Denari in tal senso dovrebbero arrivare dalle cessioni estive nel reparto difensivo, ormai troppo folto. Kalulu, arrivato a zero nel 2020, si configura come un'ottima plusvalenza, quasi lo stesso dicasi pure per Thiaw. Sul fronte Tomori non sono da escludere offerte dalla Premier; per Theo Hernandez l'interesse del Bayern Monaco è noto a tanti. Kjaer difficilmente rinnoverà, Terracciano è destinato al prestito. A conti fatti gli unici certi di una conferma appaiono essere Calabria e l'affidabile Gabbia, entrambi cresciuti nel vivaio rossonero. Determinante sarà il parere di chi siederà in panchina, con Pioli in bilico.