Nessuno meglio di Gigio per clean sheet e percentuale di parate tra i portieri da Champions, ma non solo
Gianluigi Donnarumma e il Milan è un rapporto destinato ad interrompersi. Il 22enne portiere rossonero si è confermato anche nella stagione 2020/21, quella del ritorno del Milan in Champions League grazie al secondo posto finale, un punto di forza nella rosa a disposizione di Pioli, ma mesi di trattative e offerte rispedite al mittente non hanno fatto scattare la parolina magica - "rinnovo" - con il portiere della Nazionale che dovrebbe liberarsi a parametro zero. Quanto perde il Milan e quanto potrebbe guadagnare la nuova squadra dall'ingaggio di "Gigio" lo dicono i numeri, confrontati con quelli dei portieri da Champions.
Le statistiche premiano Donnarumma che tra gli estremi difensori utilizzati in questa Serie A è quello che ha ottenuto più clean sheets (14), al pari di Handanovic ma effettuando ben 14 parate in più del collega sloveno (92 a 78). Con qualche errore sparso qua e là per il campionato, fisiologico, in quattordici occasioni ha messo la sua firma per mantenere la porta inviolata comprese tutte le ultime cinque partite di campionato nel rush finale decisivo per il piazzamento in Champions League.
Limitando la ricerca a questo campionato - secondo i dati Opta - Donnarumma ha incassato 1.03 gol a partita, meglio di Gollini (1.04) e Szczesny (1.07), ma dietro ad Handanovic, ultimo baluardo della miglior difesa del campionato (0.89). Nessuno, invece, ha registrato una percentuale di parate maggiore di Gigio (70%, come Handanovic) tra i quattro portieri titolari qualificatisi in Champions.
Pur essendo impossibile stabilire il quantitativo esatto dei punti conquistati dal Milan grazie alle sue parate, anche nella Serie A 2020/21 Donnarumma si è confermato un portiere di assoluto livello, il più giovane per distacco e quello con il più ampio margine di crescita. Il 99 rossonero infatti ha registrato valori sopra la media per percentuale di tiri respinti da dentro l'area (66% contro una media del campionato di 58%) e quelli da fuori area (86% vs 82%), ma anche sulla media di prese alte a partita (0.65), respinte di pugno e percentuale di passaggi riusciti (77% vs 72%). Può e deve migliorare su prese alte non riuscite e lanci lunghi.
Più in generale, pur andando via probabilmente nel peggiore dei modi - cioè a parametro zero dopo aver rifiutato diverse volte offerte milionarie del club rossonero - Donnarumma dal momento del suo esordio in Serie A, lanciato 16enne da Mihajlovic, ha mantenuto un rendimento in crescita e sempre al top.
Nell’era dei tre punti a vittoria, solo Christian Abbiati (281) ha giocato più partite in Serie A con il Milan di Gianluigi Donnarumma (215) tra i portieri, diventando nel derby contro l'Inter dello scorso febbraio il giocatore più giovane a tagliare il traguardo delle 200 presenze in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria: con 21 anni e 361 giorni ha battuto il precedente record stabilito da Gianluigi Buffon, di cui è stato proclamato erede sul campo.
Un fattore chiave per il Milan nelle ultime stagioni, sicuramente un punto di forza tra i pali. Dal suo esordio nel 2015/16 ha mantenuto la porta inviolata in 71 partite intere di Serie A, meno solo di Handanovic (85) nello stesso periodo, parando anche otto rigori nel periodo (meno solo di Viviano, 9 e Consigli, 10) stabilendo il record per un portiere rossonero dal 2005/06 (da quando Opta raccoglie questo tipo di dato) facendo quattro volte meglio dei secondi in classifica (Diego Lopez e Abbiati, 2).