In attesa di scegliere il direttore sportivo, l'ad rossonero ha parlato con il tecnico livornese
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"Buongiorno, mister, sono Giorgio Furlani". Dev'essere andata più o meno così la telefonata che, nei giorni scorsi, ci sarebbe stata tra l'amministratore delegato del Milan e Massimiliano Allegri. Ne parla la Gazzetta dello Sport, secondo cui, messi in contatto da un comune amico, i due si sarebbero parlati senza per il momento approfondire i dettagli di un possibile futuro fianco a fianco. Già, perché che Allegri piaccia, e non poco, all'anima "elliottiana" del Diavolo non è affatto un mistero. La questione, sotto questo punto di vista, è banale: si cerca un tecnico italiano (attenzione anche ad Antonio Conte, che continua a essere un nome spendibile e da non trascurare), che conosca l'ambiente, che sia in grado di gestire uno spogliatoio non facile e che, soprattutto, sia abituato a vincere. Tutte caratteristiche che portano verso un'unica direzione, verso Allegri insomma.
Anche perché, e anche questo è tutto fuorché irrilevante, l'altra casella da riempire, quella del direttore sportivo, sembra poter essere destinata a Fabio Paratici, ex amministratore delegato della Juventus proprio nell'era del toscanissimo Max. Il che, ovviamente, lascia pensare che, al netto del contatto telefonico, sia necessario fare un passo alla volta. Prima il ds, poi l'allenatore, probabilmente a stretto giro di posta e in attesa che questa tormentatissima stagione vada agli archivi possibilmente con una qualificazione a una qualsiasi coppa europea.
La coppia Allegri-Paratici sarebbe un'ennesima bandierina di Giorgio Furlani, anche se è vero che con entrambi aveva parlato nelle scorse settimane anche Zlatan Ibrahimovic. Però, mentre quest'ultimo sembrava preferire l'amico Igli Tare, il potentissimo ad milanista ha scelto, almeno così pare, i due ex juventini. Salvo sapere benissimo che poi toccherebbe sedersi attorno a un tavolo per trovare un accordo economico con entrambi, impresa affatto semplice. Ma questo è un altro discorso.
Resta da capire in che modo Allegri possa essere "assorbito" dall'ambiente - squadra e tifosi - e con quale rosa si troverebbe a lavorare. Per quanto riguarda i tifosi, è evidente che le quotazioni del vecchio Max siano in salita ma è altrettanto chiaro che lui e Paratici non siano proprio graditi alla totalità del popolo rossonero. Hanno l'esperienza e il carattere giusto per nuotare eventualmente anche contro corrente, ma diciamo che la loro esperienza non comincerebbe esattamente con una discesa. A differenza, ad esempio, di quanto accadrebbe con Antonio Conte, anche lui uomo vicinissimo a Paratici (a proposito, la scelta del ds sembra fatta) e reclamato a gran voce giusto un anno fa da tutti i tifosi milanisti.
Sul secondo punto, vale a dire la rosa con cui affrontare la stagione che verrà, i punti interrogativi sono moltissimi. Da Theo Hernandez a Leao, passando per Tomori e chissà chi altro. Tra un'idea di rinnovamento totale, qualche necessità economica e una squadra, però, che verrebbe svuotata dei leader attorno ai quali era stata costruita. Un Milan diverso, certamente, mentre questo insegue un futuro migliore e Conceiçao tira dritto per la sua strada senza pensare all'altrove che sarà.