Il tecnico deve passare il turno di Europa League per avere chance di permanenza. Il derby, se non perso male, avrà un'importanza relativa nella decisione sul suo futuro
Vedi Roma e poi chissà, perché tutto dipende da quello. Altro che derby scudetto o storiacce del genere. Il futuro di Stefano Pioli è tutto lì, curiosamente legato alla città Eterna dove, in fine dei conti, va proprio in cerca della sua eternità in rossonero. E' una banale resa dei conti e la semifinale di Europa League è lo spartiacque tra una stagione salvabile e una da buttare via. Completamente. Lo abbiamo scritto, la dirigenza non aveva preso nemmeno in considerazione la possibilità di essere eliminati dalla Roma, considerata un avversario più debole. Poteva mettere in conto non vincere la coppa, perché dall'altra parte il Liverpool era (e forse è ancora, dipende dall'Atalanta) una contender di livello superiore. La Roma no, la Roma sarebbe una brutta sorpresa.
E allora, non da oggi, qualcosa si muove. Ci sono stati contatti e colloqui, sono state sondate le alternative e, per il momento, ci si può fermare qui. Se Pioli dovesse vincere l'Europa League, o quanto meno arrivare in finale, è probabile che la sua panchina resterà salda almeno fino al termine naturale del contratto. Altrimenti si cambierà, un po' perché il ciclo può essere considerato fisiologicamente concluso e un po' perché, e vale per tutti gli allenatori, contano solo i risultati. E la qualificazione alla prossima Champions non può essere considerato un obiettivo sufficiente.
Ma le alternative, dicevamo. C'è un'anima forte della dirigenza rossonera che spinge per un tecnico straniero. Un'altra, probabilmente capeggiata da Zlatan Ibrahimovic, che punterebbe dritta verso Antonio Conte, quali che siano le richieste a livello di ingaggio e investimenti sul mercato. Sul secondo punto, d'altronde, è stato chiarissimo l'amministratore delegato Giorgio Furlani proprio ieri sera: il Milan ha i conti in ordine e non ha bisogno di cedere. Di più: può spendere, sempre con coscienza, ma senza affanni e non starà a guardare. Il che, in linea di massima, porta a pensare che il mercato sarà nuovamente frizzantino, magari con qualche uscita, ma sicuramente non timido.
E allora vale la pena immaginarsi gli scenari. Il primo porta a Lopetegui, magari non troppo attrattivo per i tifosi, ma sicuramente valutato con attenzione da chi poi dovrebbe eventualmente scegliere il sostituto di Pioli. Il secondo a Gallardo, profilo che intriga. Il terzo, come detto, ad Antonio Conte, che ancora non ha scelto la propria destinazione e, dicono, sta aspettando di capire quanto ampio possa essere il suo margine di scelta. Nel senso: al momento su di lui è andato forte solo il Napoli, con il quale i colloqui sono ripresi lo scorso gennaio, ma se la panchina del Milan fosse libera è ovvio che l'ex ct un pensierino ce lo farebbe eccome. Poi ci sarebbe la Juve, che però sembra andata decisa su Thiago Motta. Questo è lo stato delle cose a oggi, il che non pregiudica la possibilità né che Pioli possa alla fine essere confermato né che spunti un nome nuovo e attualmente inatteso. Certo è che tutto passa da Roma. Inutile girarci attorno: il futuro è tutto lì.