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Il portoghese deve alzare il ritmo per restare: conterà il campo ma non solo
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In casa Milan non c'è modo che torni il sereno in maniera definitiva. I continui alti e bassi della squadra in campo minano anche la posizione dell'allenatore di turno: Fonseca prima e Conceiçao adesso. L'ex centrocampista dell'Inter, che ha iniziato l'avventura rossonera regalando subito un trofeo a gennaio, è già da settimane sotto osservazione. Per carità, non c'è all'orizzonte nessun esonero immediato. Ma nemmeno si può dare per scontata una sua permanenza al termine della stagione. Decideranno i risultati e altri fattori.
Il feeling con Zlatan Ibrahimovic sembra ancora non essere scoccato, e in Via Aldo Rossi ci si chiede se sia il profilo ideale al quale affidare il progetto anche nella stagione 2025/2026. Da Conceiçao la proprietà si aspetta una vera inversione di tendenza sul fronte dei risultati oltre ad atteggiamenti diversi a livello pubblico. Il 50enne di Coimbra appare sempre troppo nervoso davanti ai media (basti pensare allo sfogo nella conferenza stampa di Rotterdam) e pure nello spogliatoio i toni non sono molto diversi.
Il club, come sottolineato dallo stesso Ibra in occasione della conferenza stampa di Joao Felix "Adesso il mister ha due squadre a disposizione" si aspetta decisamente tanto dopo il mercato di gennaio. Toccherà a Conceiçao trovare al più presto una quadra tattica. Qualcosa d'altronde ancora non va appieno: l'ex Porto ha una media punti di 1.92, poco superiore a quella di Fonseca che si attestava a 1,75. Per restare al Milan il buon Sergio deve cambiare ritmo.