Il nigeriano è in partenza, ma De Laurentiis esige la giusta offerta dal Psg. Che ha alzato l'asticella, ma...
C'è l'accordo economico su lunghezza di contratto e ingaggio tra Lukaku e il Napoli e questa, francamente, non è esattamente una grande novità. Big Rom è virtualmente un giocatore azzurro da un mesetto, da quando, cioè, aveva chiarito apertamente di aver già scelto la sua squadra del futuro. Che, per essere precisi, più che una squadra era un allenatore: Antonio Conte. Questo detto, il resto era logico venisse da sé: il belga doveva sensibilmente ridursi lo stipendio rispetto a quanto percepito al Chelsea (da 11 a 6 milioni) e il Napoli doveva spingersi un po' oltre i suoi standard per accontentare lui e il nuovo tecnico. Detto, pensato e fatto. Il problema semmai è un altro: se Osimhen non parte, Lukaku non arriva. Quindi, al momento, tocca aspettare, per buona pace di Antonio Conte che non vede l'ora di avere Big Rom a disposizione per tirarlo a lucido come solo lui sa fare.
Ma Osimhen, dicevamo. Il nodo è sempre lo stesso: De Laurentiis non accetta offerte che siano inferiori ai 120 milioni della clausola rescissoria. Ritiene che il valore del giocatore sia quello e su quello ragione. In fondo, anche giustamente. Il Psg, però, che ha messo il nigeriano nel mirino da tempo, non ha ancora formalmente scavallato nemmeno quota 100, minimo sindacale per mettersi attorno a un tavolo e parlarne. Perciò Osi, ieri sera osannato dai tifosi alla presentazione della squadra a Dimaro, a oggi è e resta un giocatore del Napoli. Un accordo, alla fine, si troverà, ma le condizioni le vuole dettare De Laurentiis, in genere davvero poco elastico in queste situazioni.
Fatto sta che Osimhen e Lukaku hanno le valigie pronte per partite, ma l'aereo è fermo sulla pista in attesa che il presidentissimo dia il via libera al decollo. Tutto è apparecchiato, ma ancora manca la ciccia sul tavolo. E senza la moneta, direbbe Lotito, niente cammello.