Osimhen, il bomber mascherato
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Il nigeriano piace a mezza Europa: Calenda incontrerà il numero uno degli azzurri per capire le proposte sul tavolo e l'eventuale offerta per il rinnovo
Della lunga conferenza di presentazione di Rudi Garcia, restano due cose: la prima, che il Napoli non vorrebbe cedere Victor Osimhen; la seconda, che tutti hanno un prezzo. Quello del capocannoniere della Serie A è, pare ovvio, altissimo e, a quanto pare, Aurelio de Laurentiis lo avrebbe fissato in 150 milioni. Più precisamente, tra i 120 e i 150 milioni: sotto questa cifra non ci si siede nemmeno attorno a un tavolo per parlarne. Il punto è che tutti quei soldi non spaventano quanti già hanno messo gli occhi su Osi: dal Bayern Monaco al Psg, passando per il Chelsea e il solito Manchester United. Tutti in attesa sulla sponda del fiume della prima mossa di Roberto Calenda, agente del giocatore, e di De Laurentiis, il proprietario del suo cartellino.
I due si incontreranno a brevissimo perché, come detto dal numero uno del Napoli, ci sono già stati, nelle scorse settimane, colloqui con Osimhen sul possibile rinnovo. E proprio attorno a questo balla gran parte del discorso: se i campioni d'Italia valutano il giocatore almeno 120 milioni, il nuovo ingaggio dovrà essere in linea. Quindi, dai 4,5 milioni netti annuali, il contratto dovrebbe salire a quota 6, una cifra che in genere De Laurentiis nemmeno vuole sentire ma che, con il decreto crescita, costerebbe al Napoli 8 milioni lordi. Non pochi, ma nemmeno impossibili da sostenere.
Il punto resta però sempre quel "a meno che" che ha accompagnato le parole di AdL in conferenza. A meno di un'offerta folle. Folle per l'Italia, ma evidentemente non per i grandi club europei. Il rischio, se così si può definire visto l'eventuale incasso, è insomma che Osimhen alla fine lasci davvero Napoli e non giochi nemmeno una partita con lo scudetto sulla maglia che ha conquistato con i compagni. Al suo posto, eventualmente, potrebbe arrivare David dal Lille. E' l'obiettivo numero uno e costa, fin qui, una sessantina di milioni. La metà, a stare bassi, di quanto gli azzurri incasserebbero dalla cessione di Osi. Il sacrificio, insomma, non sarebbe così doloroso...
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