Il tecnico rinuncia alla causa per mobbing e punta alla risoluzione
Maurizio Sarri cerca la pace con Aurelio De Laurentiis per liberarsi dal Napoli. Secondo quanto riportato da 'Il Mattino', il tecnico non avrebbe intenzione di avviare una battaglia legale con il club: niente Tribunale e niente ricorso alla Uefa. Dopo averci riflettuto bene, ha anche abbandonato l'idea di far causa per mobbing e si sarebbe convinto che la soluzione migliori per tutti sia la risoluzione consensuale.
La clausola da 8 milioni di euro è scaduta il 31 maggio e ora le pretendenti a Sarri devono sedersi a un tavolo e discutere con De Laurentiis, visto che il tecnico è sotto contratto con il Napoli fino al 2020. Praticamente imprigionato, visto che sulla panchina del Napoli nella prossima stagione sederà Carlo Ancelotti e con il rischio concreto di rimanere a spasso la prossima stagione. Delle squadre interessate, infatti, lo Zenit San Pietroburgo ha mollato la presa, il Chelsea non lancia più segnali ed è impegnato a risolvere un altro contenzioso, quello con Antonio Conte, mentre si potrebbe liberare la panchina del Tottenham se Mauricio Pochettino andasse al Real Madrid, ma per ora da Londra alzano un muro che appare invalicabile persino per Florentino Perez.
Sarri al momento non ha in mano accordi. Secondo il suo entourage è proprio l’esonero di fatto, con l’annuncio di Ancelotti, ad aver impedito il pagamento della clausola. Nessuno avrebbe pagato gli 8 milioni proprio perché tutti considerano Sarri un tecnico che a breve sarà licenziato. Il quotidiano di Napoli riporta un altro retroscena. Colpito in contropiede dalla decisione di De Laurentiis di rompere gli indugi e di mandarlo via, pare che Sarri non abbia mai inviato neppure un messaggio di addio ai suoi giocatori. Loro sì, gli avrebbero scritto. Ma senza avere risposte.