Dopo l'esonero di Potter, i Blues pianificano il futuro: secondo The Telegraph, il tecnico del Napoli è in una lista di cinque nomi
Il Chelsea negli ultimi 19 anni ha avuto ben 15 allenatori, una tendenza che non sembra essere cambiata con la nuova proprietà arrivata dopo Roman Abramovich. Esonerato Thomas Tuchel (tra l'altro appena approdato al Bayern Monaco) a settembre, Tedd Boehly aveva fatto ferro e fuoco pur di avere Graham Potter: pagata la clausola da 23 milioni di euro per strapparlo al Brighton (dove è andato Roberto De Zerbi), aveva poi investito 329 milioni di euro nel calciomercato di gennaio. Tutto inutile visto l'undicesimo posto in Premier League a 12 punti dal quarto posto, unica consolazione la qualificazione ai quarti di Champions League che però non ha salvato la panchina a Potter, esonerato ieri.
Bruno Saltor è stato nominato capo allenatore ad interim ma è ovvio che non sarà questo il nome che i Blues hanno in mente per la stagione 2023-24. Resta in pole Julian Nagelsmann, contattato anche nelle scorse ore, ma il tedesco - dopo la fine dell'avventura al Bayern - preferisce comunque attendere l'estate prima di accettare un nuovo incarico. A quel punto però entrerebbero in gioco diversi altri nomi, almeno quattro secondo il Telegraph.
Oltre a Nagelsmann, ci sono Mauricio Pochettino (senza contratto, accostato pure all'Inter), Oliver Glasner (Eintracht Francoforte), Luis Enrique (senza contratto), un nome ancora misterioso ma soprattutto, per i tifosi del Napoli, Luciano Spalletti. A parte lo scivolone di ieri con il Milan, il tecnico toscano sta conducendo in porto una stagione straordinaria a livello di risultati e di gioco, e quindi fa gola anche alla big straniere.
Spalletti non è nuovo a esperienze all'estero, quattro trofei vinti tra il 2009 e il 2014 con lo Zenit San Pietroburgo, e tra l'altro sarebbe spinto dalla tradizione favorevole degli allenatori italiani al Chelsea: Gianluca Vialli (sei trofei vinti tra il 1998 e il 2000), Claudio Ranieri (un trofeo dal 2000 al 2004), Carlo Ancelotti (tre trofei tra il 2009 e il 2011), Roberto Di Matteo (due trofei nel 2012), Antonio Conte (due trofei dal 2016 al 2018) e Maurizio Sarri (un trofeo nel 2018-19).