Entro il 30 giugno servono 28 milioni di plusvalenze per rispettare il settlement con la Uefa. Ibanez cedibile, ma non arrivano offerte all'altezza delle aspettative
I granellini della clessidra giallorossa vanno giù che è un piacere e il tempo scorre inesorabile verso la dead line del 30 giugno. E' la data per eccellenza, il traguardo da superare con un borsone pieno di soldi sulle spalle, il giorno limite per alleggerire le casse societarie con quei maledetti 28 milioni di plusvalenze che servono per rispettare il settlement agreement con la Uefa e vivere un'estate serena. Ventotto milioni in due settimane sono un'enormità e allora tocca pensare a piani A e piani B, anche se i secondi sono dolorosi eccome. Il primo porta alla cessione di Ibanez, già sostituito con Ndicka e inseguito in Premier. Il secondo, purtroppo, costringerebbe la Roma a mettere sul mercato Zalewski, reduce da una stagione scintillante e in continua crescita.
Il nodo è tutto lì ed è un nodo che si stringe attorno alla gola, perché a Trigoria non c'è una sola persona che vorrebbe sacrificare il giovane e promettentissimo esterno. Ma la direzione verso cui sta andando il mercato giallorosso potrebbe portare inevitabilmente a questo dolorosissimo addio. Mentre infatti in entrata la Roma si sta muovendo benissimo, da Ndicka, appunto, al rinnovo di Smalling fino a quello, prossimo, di El Sharaawy, in uscita il ds portoghese ha più di un problema.
Ma Ibanez, dicevamo. Il centrale di Mourinho ha corteggiatori, Chelsea e Tottenham su tutti, ma nessuno sembra disposto a mettere sul piatto i 30-35 milioni che servono alla Roma per far quadrare i conti e muoversi sul mercato. Come scrive il Messaggero, infatti, la Roma incasserebbe un terzo dei famosi 28 milioni dalle cessioni di Volpato e Missori al Sassuolo e un altro terzo dalle uscite di Vina e Kluivert. L'ultimo chilometro sarebbe però al momento scoperto, ed è il chilometro più difficile da correre. Anche perché, doveri verso la Uefa a parte, la Roma avrà poi bisogno di soldi da reinvestire per completare la rosa. Per Scamacca, giocatore individuato per rinforzare l'attacco, la situazione è in stallo. Il West Ham al momento non prende in considerazione un prestito secco.