Con il gol segnato nel derby il capitano giallorosso si è messo alle spalle i “problemi psicologici” e ora pensa al rinnovo
È nato a Cinecittà, cresciuto in Curva Sud e nel settore giovanile giallorosso, eppure il suo film con la Roma sembrava ai titoli di coda. E invece il derby ha restituito alla Capitale, dove probabilmente resterà a questo punto magari per sempre visto che pare che abbia intenzione di rinnovare il contratto attualmente in essere trovando un accordo oltre il 2026, uno dei suoi figli più talentuosi della storia recente.
Contro la Lazio, Lorenzo Pellegrini ha segnato al decimo minuto un gol da 10, il numero (che poi è soprattutto un modo di essere e di pensare, in campo e fuori) che qualche anno fa un certo Francesco Totti gli aveva idealmente consegnato, come una specie di seme da piantare e ripiantare con cura per garantire fantasia in quella zona di campo in cui spesso le grandi squadre crescono e diventano forti. Pellegrini (con quel 7 sulle spalle che di fatto è un dieci) ha preso in mano la Roma per qualche anno (302 presenze e 54 reti totali). A un certo punto, però, c’è stato un black out, suo e di tutta la squadra. Fino ai fischi, alle polemiche, alle panchine.
Prima del derby, Pellegrini non giocava titolare in Serie A da un mese e mezzo. Quasi sempre escluso da Ranieri per una specie di infortunio del carattere: “Lollo è out per problemi psicologici”, aveva ripetuto il suo allenatore fino alla vigilia del derby, alimentando sempre di più le voci su un possibile addio (il Napoli di Conte era pronto per l’assalto finale in un ipotetico scambio con Raspadori). Ma quella di Ranieri era solo strategia, il piano geniale di un allenatore che ne ha viste troppe per confondere un campione turbato con uno finito. Il resto è cronaca di una serata che potrebbe aver restituito alla Roma, ma anche alla Nazionale, un grande giocatore. Liberato dalle pressioni tossiche, risolto l’infortunio psicologico, Pellegrini è tornato fare ciò che fa praticamente da sempre: il regista giallorosso. E questo… è il suo nuovo film. Del 2025.
IL RETROSCENA DEL DERBY
"Mister, io i fischi non li sento neppure, non si preoccupi, non mi farò condizionare, il derby è la mia partita e vorrei esserci a tutti i costi”. Con queste parole, pronunciate nel colloquio con Ranieri, il capitano h cambiato la storia della partita visto che il tecnico era orientato a schierare Pisilli dal primo minuto.