Il futuro di Romulo Souza Orestes Caldeira è in panchina. Dopo esser rimasto svincolato, l'ex calciatore di Hellas Verona e Juventus si è messo a studiare per diventare un tecnico e ai microfoni di "Radio Serie A" ha già messo in chiaro le proprie intenzioni: "Sto studiando tantissimo per diventare allenatore, ho fatto diversi corsi, è una nuova fase della mia vita. Ho fatto il patentino in Italia quando giocavo, l’Uefa B, e qui in Brasile ho appena finito il patentino CBF, iniziando anche quello dell’AFA in Argentina. Voglio arrivare preparato e devo studiare tantissimo. Voglio tornare in Italia per iniziare ad allenare, magari una Primavera: ho già parlato con il figlio di Claudio Lotito, Enrico, per un ruolo del genere. Tornerei volentieri alla squadra che mi ha dato tanto. Anche se non c’è nulla di confermato, le prime conversazioni sono già iniziate”.
L'ex centrocampista di Lazio e Genoa si è inoltre soffermato sui modelli da seguire e un nome spicca su tutti, quello di Antonio Conte: "Per me gli allenatori italiani sono i più bravi. Ho avuto la sfortuna di non avere Conte come allenatore: quando ero all’Hellas, lui mi voleva fortemente alla Juve a gennaio. Sono andato a Torino a fine stagione, Conte era appena andato via ed era arrivato Allegri. Anche lui è un allenatore di altissimo livello, ma come mentalità trasmessa mi sarebbe piaciuto lavorare con Conte - ha raccontato Romulo -. Io cito sempre Conte come esempio per come pressa e crea superiorità sulle fasce. La Juve non vinceva da molto prima che arrivasse lui, l’ha riportata a vincere tre scudetti di fila. Quelli che sono arrivati dopo, secondo me hanno evidenziato comunque la mano di Conte, nonostante i 5 vinti da Allegri e quello vinto da Sarri. La base della Juve era comunque quella costruita da Conte"