L'allenatore tra futuro e passato: "Mai proposto alla Fiorentina, contattato da un club straniero. Se avessi fatto come Allegri mi avrebbero dato l'ergastolo? Sicuramente non mi avrebbero trattato benissimo"
Maurizio Sarri è ancora a caccia di una panchina per la prossima stagione e lui stesso ha spiegato cosa sta cercando dopo aver chiuso anzitempo la sua avventura alla Lazio. Recentemente ha parlato di "progetto arrapanate" che significa "mettersi a sedere e avere di fronte uno che ti propone una cosa e tu senti un forte stimolo, se ci pensi ti dispiacerebbe che la proponessero a un altro. Vorrei fare un percorso anche con una squadra abbastanza giovane, con la possibilità di stare insieme in un periodo medio-lungo".
"A volte si parla di giovani in maniera senza senso. È chiaro che il calciatore forte che ha una giovane età è più stimolante per un allenatore. Mi piacerebbe una società che non ha fretta, ma che presente delle idee chiare sulla crescita", ha aggiunto parlando a Sportitalia. Futuro alla Fiorentina? "Non mi sono proposto alla Fiorentina. Non c'è mai stato nessun tipo di trattativa".
"A livello diretto ho avuto contatti con una società straniera. Prima di accettare devo vedere prima una decina di partite, ma non sarebbe neanche sufficiente. Volevo capire il contesto. Una settimana o una decina di giorni occorrono per fare valutazioni insieme al mio staff. L'Italia è sempre l'Italia. In questo momento ho qualche responsabilità personale. Vediamo", ha svelato.
Tra i tanti argomenti toccati, c'è quello relativo alla Juve e all'ormai imminente arrivo di Thiago Motta: "Giuntoli e Thiago Motta sono da ciclo perché Thiago ha idee e Cristiano è un fuoriclasse assoluto. Lui ha grande capacità nella scelta dei calciatori. Penso sia una coppia destinata a fare benissimo. Thiago Motta ha fatto una bellissima stagione. Il Bologna è una squadra giovane e bella. Parlerei anche di Marco Baroni che ha fatto un'annata straordinaria a Verona, raggiungendo una salvezza difficile".
Poi una frecciata ad Allegri: "Faccio parte di pochi che vengono dal basso e penso che sia una qualità, ma spesso viene rinfacciato. Non si può giudicare l'atteggiamento di un allenatore perché le situazioni bisogna viverle. Della Juve ho fatto una constatazione nei confronti della mentalità della società che ha vinto una Coppa Italia quando il motto è 'vincere è l'unica cosa che conta'. Se avessi fatto come Allegri mi avrebbero dato l'ergastolo? Sicuramente non mi avrebbero trattato benissimo".
Su Gasperini: "C'è da fare un distinguo tra i precursori di un certo modo di giocare e i seguaci. L'uomo contro uomo di Gasperini è molto raffinato, poi vedi spesso i seguaci dove di raffinato non c'è nulla. Gasperini è un allenatore straordinario: gioca in maniera diversa dalla mia, ma è bellissimo. Poi non mi sono piaciuti i seguaci di questo modo di giocare che viene estremizzato"
Il "suo" Napoli può risalire in fretta: ""Il Napoli riparte da una squadra forte. Purtroppo ci sono stagioni di questo tipo. Quando vinci a Napoli, il down è amplificato come tutto. La squadra si è persa, però non si può pensare che questa squadra sia diventata scarsa. Ci sono le basi per ricostruire una squadra forte".