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L'amministratore delegato del Sassuolo apre alla cessione di qualche big: "Andremo a privarci sicuramente di uno o due giocatori perchè teniamo d'occhio il nostro bilancio"
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"Come ogni anno abbiamo la nostra filosofia, non dobbiamo vendere tutti i giocatori richiesti. Quest'anno non sarà facile perchè abbiamo tante richieste, sia da club italiani che stranieri, per diversi giocatori e ancora il mercato non è cominciato". Il prossimo mercato estivo si preannuncia caldissimo per il Sassuolo e l'ad dei neroverdi, Giovanni Carnevali, mette in vetrina i suoi gioielli ospite di SkySport24: "Andremo a privarci sicuramente di uno o due giocatori perchè teniamo d'occhio il nostro bilancio - ha detto - e c'è il desiderio di costruire qualcosa che ci possa permettere di crescere sempre".
Si parte con Scamacca, fresco di rinnovo con i neroverdi fino al 2026: "Per chi può essere utile? Per l'Inter e per il Milan, ma non sarà facile, mi dispiace che un giocatore come lui possa finire in un campionato straniero, ma ad oggi l'aspetto economico della società italiane è un po' complicato. Credo che possa andare in un campionato straniero e salutando la Serie A".
Raspadori invece sembra volere fortemente la Juve: "Credo che possa ambire a giocare in un grande club, non solo per l'aspetto tenico ma anche per l'intelligenza. Ha detto che gli piace giocare nel ruolo di Dybala? Non vuol dire che vuole essere il suo sostituto. Dobbiamo fare i complimenti a Dionisi che lo ha impiegato in quella zona di campo. Sicuramente è un ottimo prospetto".
Infine il capitolo Berardi: "Se fossi un dirigente di un grande club sarebbe il primo acquisto che farei. Aldilà del rapporto speciale che c'è, noi sentiamo la sua mancanza quando non è in campo. È molto difficile da sostituire. Ogni anno ci sono delle richieste, ma bisogna essere in tre per trovare l'accordo: il giocatore, il club che lo acquista e quello che lo cede. Tante volte questo giocatore è stato sottovalutato con grande errore. All'inizio ha rinunciato ad alcuni club perchè è talmente intelligente che sapeva di non essere pronto. Non tutti riescono a capire quando fare il salto di qualità e andare in un grande club. In Italia di giocatori come lui non ce ne sono".