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L'INDISCREZIONE DI MERCATO

Totti e quel contatto a gennaio con il Genoa: "Una squadra di Serie A mi voleva. L'allenatore giusto per la Roma? Ancelotti, ma non verrà"

L'ex capitano giallorosso ha svelato di esser stato contattato nella sessione invernale per un suo ritorno in campo 

04 Mar 2025 - 11:19
 © Getty Images

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A 48 anni Francesco Totti è ancora un calciatore che tutti vorrebbero aver in squadra. Un talento così cristallino che, nonostante sia passato qualche anno dal ritiro dal calcio giocato, continua ad avere proposte. Secondo quanto svelato dall'ex capitano della Roma, l'ultima nella lista sarebbe arrivata dal Genoa con il club rossoblu che lo avrebbe contatto nel mercato invernale. Chiaramente Totti non fa nomi, eppure gli indizi porterebbero verso il Grifone anche se non avrebbe mai intenzione di tradire la Roma

"A gennaio davvero mi ha cercato una squadra in Italia di Serie A, non scherzo. Stavo bene, ma non volevo cambiare città. Quale era la squadra? Dico solo che avrei dovuto vivere vicino a Cassano - spiega Totti in un'intervista rilasciata a Viva el Futbol -. Non ho mai pensato di giocare con un’altra squadra, non avrebbe avuto senso. Solo io Maldini abbiamo giocato 25 anni con la stessa squadra. Ma voi pensate che Messi in 25 anni alla Roma con Frau, Cesar Gomez e Pivotto avrebbe vinto tutti quei Palloni d’oro?".

Amore eterno per la Roma in poche parole, tanto da spingere Totti a valutare un rientro in società dopo l'esperienza sotto la presidenza Pallotta. Una situazione che potrebbe ripetersi qualora dovesse arrivare la chiamata giusta, anche se il fuoriclasse capitolino non nasconde la possibilità di puntare su un ruolo dirigenziale: "Io non faccio il procuratore, non ho neanche il patentino. Cerco di trovare qualche giovane forte e di farli crescere nel migliore dei modi. Tornare nella Roma? Adesso penso a divertirmi, poi se un giorno dovesse venire qualcuno a cercarmi valuterò - sottolinea Totti -. Se valuterei altre squadre o qualche nazionale? Altre squadre avrei difficoltà, per me c'è solo la Roma. Un ruolo alla Maldini? Vorrei decidere con gli altri, non da solo. Un ruolo importante, per conoscenza del calcio potrei dare un contributo, essere utile. Fortunatamente i calciatori li conosco, so quali scegliere. L'importante è sapere il budget. Devi essere bravo".

A questo punto la domanda sorge spontanea: chi sarà il prossimo allenatore della Roma nella prossima stagione? Totti non vuol sbilanciarsi, ma non sembrano esserci nomi all'altezza della situazione tolto Claudio Ranieri che sta guidando la squadra verso lidi più sereni. Tutti tranne uno, che per l'ex capitano appare un po' come un sogno: "Ancelotti. Ma tanto non viene. Se dovesse venire un grande allenatore come Ancelotti direbbe: 'Ok vengo, ma la squadra? Se è questa non vengo. Mi devi cambiare qualcosa'. L'assetto, la spina dorsale... Gli allenatori partono tutti dalla spina dorsale. Ndicka è bravo, poi però bisogna vedere come gioca l'allenatore che prendi. Il nome l'hai voluto e te l'ho detto - confessa Totti -. Gasperini è un buon allenatore, ma non mi fa impazzire. Gioca a uno contro uno a tutto campo. Noi (lui e Cassano NdR) non potremmo giocare con lui. Io mi presentavo il sabato in ritiro. Però sta facendo un grande campionato con l'Atalanta, è bello vederli giocare. De Zerbi piace tantissimo, spero che un giorno possa diventare un grande allenatore. E lo diventerà sicuramente. Lui cosa potrebbe fare a Roma? Punto interrogativo. All'inizio conoscendo la piazza di Roma farebbero fatica ad accettarlo, anche perché a Roma ormai si sono abituati ad allenatori medi".

In conclusione non si può tornare a parlare di mercato e soprattutto del passato, quando Totti è stato vicino al Real Madrid. Una sliding door che avrebbe probabilmente cambiato la sua carriera, ma che forse non lo avrebbe reso una bandiera così celebre: "Nel 2004 mi avrebbero dato una vagonata di soldi, dopo l’Europeo in Belgio per 9 anni ho sempre avuto tante richieste. Se avessi scelto un’altra squadra sarebbe stato più facile vincere un Pallone d’oro, ma quello che mi ha dato la Roma non me l’avrebbe dato nessuna città. Sono diventato Totti grazie a questo percorso, altrimenti ero uno dei tanti. Non era semplice rimanere qui, ne ho visti di giocatori scarsi passare vicino a me - ha concluso la stella giallorossa -. La cessione all'Inter? Moratti è un signore, un numero uno, ma le sue dichiarazioni non mi sono piaciute. Sensi non mi ha mai voluto vendere, non sentiva ragioni, si è sempre impuntato. Quindi, in caso, era il contrario: Moratti e l'Inter mi volevano, ma per i Sensi io sono sempre stato incedibile. E questo va detto. Per lui non c'era discussione, così come per me: rimanere a Roma. Questa è la verità". 

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