In casa bianconera restano alte le aspettative sul serbo. E il contratto andrà rivisto molto presto
Il gol pesante con l'Inter, poi il penalty sbagliato a Monza: l'avventura alla Juventus di Dusan Vlahovic è piena di alti e bassi. Il serbo, alle prese per diverse settimane con problemi fisici, ha finalmente ritrovato la titolarità per due gare di fila: la Vecchia Signora si appende ai suoi gol per sperare nell'obiettivo scudetto. Con lui Allegri usa il bastone e la carota: lo stimola costantemente per far sì che la punta mostri in campo tutta la sua rabbia. E l'esultanza post rete nel derby d'Italia ne è un esempio. L'obiettivo è adesso trovare continuità, nonostante Kean e Milik siano in pressing costante: in mezzo c'è anche la querelle rinnovo.
Il serbo sta alzando il livello: anche lunedì alla Continassa si è allenato con intensità: le critiche ricevute, forse troppe, sono la sua benzina quotidiana. Con il suo entourage parla spesso anche del suo futuro che vede bianconero. "Sono molto felice alla Juventus, stiamo parlando per prolungare il contratto" ha raccontato pochi giorni lo stesso Vlahovic. Dubbi sulle volontà da ambo le parti non ce ne sono: si vuole proseguire assieme, ma serve trovare un accordo. L'obiettivo di Giuntoli è quello di rivedere un contratto (scadenza 30 giugno 2026), che alla società costa tanto: ci sono da considerare gli ammortamenti (è stato pagato alla Fiorentina ben 80 milioni di euro), e l'ingaggio da 7 milioni di euro netti a stagione. Senza dimenticare che lo stipendio, in base agli accordi sottoscritti nel gennaio del 2022, andrà pian piano lievitando fino a toccare picchi molto alti.
Forse troppo per quelle che sono le attuali capacità del club bianconero, con la proprietà che ha garantito comunque un ennesimo aumento di capitale. Giuntoli ha intenzione di allungare l'accordo per spalmare l'ingaggio: così facendo le spese a bilancio scenderebbero. Naturalmente c'è da trovare un accordo che soddisfi entrambi le parti: la strada non è delle più in discesa. Senza chiudere le porte a un possibile addio: le sirene dei club stranieri suonano ancora.