La MotoGP ha lasciato l'Europa alla volta di un rush finale tra Asia e Australia prima del tradizionale capolinea valenciano
di Stefano Gatti© Getty Images
L'uno-due tardoestivo di Misano Adriatico consegna alla volata-titolo overseas tra Jorge Martin e Francesco Bagnaia una situazione attualmente favorevole al pilota spagnolo ma pur sempre suscettibile (visto l’andamento fin qui altalenante della sfida) di puntare direttamente su una caldissima resa di conti in occasione del "sipario" valenciano. Curiosamente, nessuno dei due ha più messo... stivale sul gradino alto del podio negli ultimi tre Gran Premi. Stiamo naturalmente parlando della gara lunga domenicale: quella che assegna punti pesanti, in grado di fare la differenza, come "puntualmente" avvenuto nel recente appuntamento di Misano-due, dove il secondo posto alle spalle di Bastianini ha permesso a Martin di chiudere i conti di settembre con un vantaggio di ventiquattro punti (praticamente un intero GP) sul volte campione in carica italiano. Enea e il volitivo Marc Marquez dell'ultimo mese sono i due... pirati dell'Indonesia, pronti a dare l'assalto al vascello sul quale si trovano i due primi della classe.
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Senza l'entrata a gamba tesa di Enea (per sua stessa ammissione al limite ma legittima) su Jorge, il vantaggio di quest'ultimo avrebbe potuto essere di cinque punti più consistente. Non è però il caso di scomodare particolari alleanze interne o favori di sorta (peraltro non necessari), perché il ducatista romagnolo in uscita (con destinazione KTM) è ancora in corsa per il titolo e con lui Marc Marquez, reduce da due vittorie (Aragon e il primo "colpo" di Misano) e dal terzo posto nel recentissimo Gran Premio dell'Emilia-Romagna.
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Enea e il cannibale spagnolo sono separati tra loro da un solo punto - 282 a 281- e, se alle loro spalle sì che c'è il vuoto (Brad Binder chiude la top five ma a 165 punti), davanti a lotro Bastianini e l'otto volte iridato "vedono" quello che è rispettivamente l'attuale compagno di squadra dell'italiano e il prossimo di Marc. Trentacinque punti di margine per Pecco sembrano tanti ma sono ben sei i Gran Premi che mancano alla fine della stagione. Più che un duello per il titolo, viene da dire una sfida "due più due", una scalata a trazione integrale che scatta dal Gran Premio dell'Indonesia, vale a dire uno degli appuntamenti più giovani del calendario chiamato a dare il là alla volata finale.
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A Mandalika si corre dal 2022 e le prime due edizioni "moderne" della prova asiatica hanno visto nell'ordine i successi di Miguel Oliveira con la KTM e di Francesco Bagnaia. Per completezza di informazione, bisogna ricordare che l'albo d'oro del GP dell'Indonesia era stato inaugurato nella seconda metà degli anni Novanta a Sentul, con l'uno-due Honda (HRC) aperta da Michael Doohan nel 1996 e completato da Tadayuko Okada dodici mesi dopo, a conclusione di una giornata aperta dai successi tricolori di Valentino Rossi nella 125 e da Max Biaggi nella 250!
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