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Bagnaia da record a Sepang: "La GP 24 mi piace moltissimo, colpito dalla frenata"

Il due volte campione del mpondo fa un bilancio approfondito della tre giorni di test della premier class sulla pista malese

di Stefano Gatti
08 Feb 2024 - 15:58
 © Getty Images

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"Il record della pista è una conseguenza del lavoro che abbiamo fatto: abbiamo portato a termine il nostro programma. Tutto quello che abbiamo provato ha funzionato e ci ha dato riscontri positivi. La GP24 in generale mi piace... moltissimo! Ha molti punti a suo favore, soprattutto la frenata. Abbiamo fatto un gran tempo ma non bisogna dimenticare che (incluso lo Shakedown Test della settimana scorsa, ndr) a Sepang si è girato per sei degli ultimi otto giorni, non ha mai piovuto e quindi questa settimana la pista era molto gommata: questo ha aiutato parecchio. Il motore è in via di definizione: nei prossimi test in Qatar proveremo diverse mappature: puntiamo a fare altri passi avanti ma, lo ripeto, ad imporsisonarmi è stata la frenata".

Questo il bilancio (positivo e promettente) che Francesco Bagnaia traccia al termine della prima sessione di test precampionato in Malesia. Il due volte iridato della premier class si presenta davanti ai microfoni di Sky sereno e soddisfatto, già pronto a tornare in pista dopo la metà del mese a Losail (sede del primo GP stagionale il prossimo 10 marzo) e focalizzato sul da farsi, con le idee piuttosto chiare anche sui suoi avversari nella caccia al tris. 

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"Il mio compagno di squadra Bastianini viene da un stagione d'esordio nel team difficile e sfortunata: è partito molto forte e lo stesso ha fatto Martin, ma non ci sono solo loro. In tanti qui a Sepang sono andati bene, quindi aspettiamo... Marc Marquez è ripartito da zero e - credetemi - non è così semplice, ma sarà sicuramente là davanti per il via del Mondiale".

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Lo avevamo lasciato a Valencia il 26 novembre scorso affranto dopo essere uscito sconfitto dalla corsa al titolo contro Bagnaia, lo abbiamo ritrovato sorridente e determinato a Sepang: Jorge Martin riassume ai microfoni dell'Organizzatore del Mondiale la sua tre giorni malese.

"Leggere uno e 56 sul cruscotto è stato molto bello ma, più della performance nel time attack, era importante ricavare indicazioni decisive sulla configurazione aerodinamica da utilizzare e direi che abbiamo capito che la GP24 ha tanto potenziale. Era il nostro obiettivo qui e lo abbiamo centrato. Siamo messi meglio rispetto al precampionato di un anno fa. Ho messo a confronto la moto 2023 e la sua evoluzione 2024 e quest'ultima è un po' più veloce. Certo, essendo leggermente diversa, soprattutto nei primi due giorni di prove ha richiesto un po' di tempo e di adattamento a livello di stile di guida ma è più stabile e mi permette di andare più forte, quindi la preferisco: useremo questa".

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Molto approfondita e interessante l'analisi finale di Marc Marquez, soprattutto quando l'otto volte iridato mette a confronto Ducati e Honda, Valencia con Sepang (e con Losail) e quando e si mostra molto umile e disposto a sudare in pista... nonostante il palmarès!

"Abbiamo fatto un gran lavoro questi tre giorni, procedendo per gradi: era la chiave di questa sessione. Non ci siamo mai fatti prendere la mano dalla precipitazione e dal... panico. Sono rimasto calmo anche quando - il primo e il secondo giorno - ero molto indietro nella classifica dei tempi. A me interessava capire la moto. Lo so che a Valencia il primo test era andato meglio ma qui a Sepang è tutta un'altra storia. Questo non è di sicuro il mio circuito preferito, per una qualche ragione qui non sono mai andato troppo bene. A parte questo, siamo andati in progressione già nello scorso weekend.

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"Questa settimana il long run sul passo gara - in configurazione sprint - è andato piuttosto bene. Non era previsto dal piano di lavoro originale: l'ho chiesto io perché volevo 'giocare' un po' con la moto, fare traiettorie diverse, sentirmi libero di inventarmi qualcosa per aumentare la confidenza con la moto. E per farlo hai bisogno di fare un po' di giri di fila. Alla fine ero un po' stanco ma va bene così, anche se i tempi alla lunga salgono: serve ad imparare e a progredire. Stare fermi in fondo al box non serve a nulla. Serve invece girare, girare, girare. È la via da seguire, per me. È molto diverso da prima: con la Honda ormai raggiungevo il limite già dopo due giri, la Ducati richiede più tempo. Poi nella giornata finale sono riuscito a sfruttare piuttosto a fondo entrambe le mescole nel time attack. Sono ancora lontano dai migliori: mezzo secondo è troppo ma dai, per ora non mi lamento. Le mie sensazioni al momento sono buone. Ora andiamo in Qatar per il test finale. Anche quello di Losail è un circuito che non amo molto e dove si fa sempre fatica con le gomme, che hanno un degrado molto alto. Meglio così: è più utile provare su circuiti un po' ostici. È così che si impara più rapidamente. Molto più che a Valencia, che è una delle mie piste preferite e quindi... non fa testo ed è poco interessante per il lavoro che ho ancora davanti prima del via".

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Unico pilota in grado di dare battaglia all'armata Ducati nel ranking, Aleix Espargaró giudica molto positivamente i test Aprilia e si mostra leggermente più ottimista dell'AD Aprilia Massimo Rivola.  

"Sono molto soddisfatto: penso si sia trattato in assoluto del mio miglior test precampionato. Complimenti a tutto il team per il lavoro che hanno fatto a Noale nelle scorse settimane. La RS-GP in versione 2024 è molto promettente, non vedo l'ora di tornare in sella in Qatar. Ho chiuso i test con la simulazione Sprint e - nonostante avessi a disposizione solo pneumatici usati - sono andato sei-sette secondi più veloce dell'anno passato. Ho girato su tempi non lontani dalla mia qualifica del 2023! Certo, abbiamo tanto lavoro da fare: le Ducati sono tutte là davanti ma io son stato l'unico a mischiarmi con loro nella classifica dei tempi. Massimo Rivola ha ragione quando dice che Aprilia deve ancora inseguire. Non siamo al loro livello e quindi non siamo pronti a lottare per il titolo ma abbiamo ancora un po' di tempo davanti. Certo, sarà tutt'altro che facile".

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Nel finale della sua intervista, Espargaró si mostra impressionato dalle qualità del rookie GASGAS Pedro Acosta:

"Ho seguito Pedro per qualche giro. Fa già cose straordinarie, disegna traiettorie assolutamente non da rookie! Certo, qui ha girato per sei giorni ma è incredibile quanto rapidamente stia assimilando la MotoGP. Non lo scopriamo oggi ma... è uno da tenere d'occhio durante la stagione!"

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