Doohan e Miller "istruttori" a Phillip Island
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Il bicampione del mondo lancia la sfida a Jorge Martin, che guida a +10, alla vigilia del weekend di Phillip Island: "Ho il potenziale per vincere"
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Solo 10 punti separano il leader del Mondiale Jorge Martin e Francesco Bagnaia, in un duello interno in casa-Ducati che dura ormai da due anni e non accenna a fermarsi. Il weekend di Phillip Island, in Australia, viene approcciato così dall'italiano e campione in carica: "Ho il potenziale per vincere o, alla peggio, vorrei fare secondo. L'importante sarà giocarsi tutto a Valencia". Risponde Martin: "Weekend complicato, le gomme saranno fondamentali".
La MotoGp torna e riparte dall'Australia, sull'iconico tracciato di Phillip Island, che l'anno scorso si rivelò amarissimo per il leader del Mondiale Jorge Martin. Lo spagnolo, che guida a +10 su Pecco Bagnaia, vuole riscattarsi e approccia così questo weekend: "Saranno giorni molto complicati. Siamo nella parte finale della stagione, ogni punto conta e qui il clima cambia continuamente. L'asfalto è nuovo e anche le gomme, rispetto all'anno scorso. Sarà fondamentale analizzare i dati e fare le scelte giuste, onde evitare problemi in gara. Non ho mai vinto in Australia? Questo è uno dei tracciati più belli del mondo ma, prima ancora della vittoria, io penso a fare punti importanti e guadagnare su Pecco. Ogni errore potrebbe essere fatale, dovremo evitarli. La cosa più importante sarà arrivare a Valencia con delle opzioni per vincere il Mondiale. Il distacco è minimo, entrambi possiamo far bene".
Arriva dalla platea una domanda che innervosisce lo spagnolo, riguardo al possibili team order in casa-Ducati. Martin risponde piccato: "Mi concentrerò sulle mia guida, non penso ad altre cose anche perché non potrei controllarle. So di poter essere molto veloce, vediamo che succederà". Il suo fastidio è però palpabile, anche durante la risposta di Bagnaia alla medesima domanda, per poi tornare al sorriso quando gli si chiede del paragone col passato: "Non ci viene dato il rispetto che meritiamo? Non lo so, ma sicuramente vorrei correre coi piloti del passato per capire se ci sia una reale differenza o un vantaggio da parte loro, nei nostri confronti. Penso che io e Pecco, ma anche Marquez e Bastianini, stiamo girando veramente bene. Diamo 15-16 secondi al quinto ed è incredibile quello che stiamo producendo nei confronti degli altri costruttori. Troppa tecnologia in MotoGp? Sicuramente è più dura gestire la moto, devi premere qualche pulsante e accendere o spegnere dei device in gara. Diciamo che, rispetto al passato, dobbiamo pensare di più e non concentrarci solo sulla guida. Ma questo è normale: gli sport e le corse si evolvono".
Conferenza stampa importante anche per Francesco Bagnaia, che insegue lo spagnolo e sogna il sorpasso, dopo l'uno-due in Giappone. Un obiettivo che non viene nascosto da Pecco: "L'importante sarà guadagnare punti. Cercheremo di fare il massimo, ma so di avere il potenziale per vincere o alla peggio fare secondo. La cosa più importante sarà capire quali gomme montare, dovremo provare tanto. Occhio al meteo: domani sarà piovoso, sabato ventoso e domenica per ora è un'incognita. Sembra però che l'asfalto sia ottimo, questo ci aiuterà. Non ho mi vinto qui? Ci sono andato vicino in Moto3 e negli ultimi due anni, ma non è obbligatorio farlo. L'importante sarà non prendere rischi per il Mondiale e arrivare bene a Valencia, ci sono ancora tanti punti in gioco".
All'italiano e bicampione del mondo viene chiesto un parere sulla crescita di Pedro Acosta, molto pericoloso in Giappone: "Nessuno si aspettava che fosse così forte nel finale di stagione. Era partito benissimo, poi si era un po' perso e si è ritrovato a Mandalika e Motegi. Frena molto forte e ha un grande potenziale, sicuramente potrà provare a vincere anche in Australia: qui la moto fa meno la differenza, il tracciato è molto veloce". Proprio Acosta fa la discussa domanda sui team order, un discorso che viene allontanato da Bagnaia: "Se avessero voluto aiutarmi, l'avrebbero fatto a Misano e altrove. Gigi Dall'Igna è stato chiaro: in Ducati team ufficiali e Factory hanno lo stesso trattamento, abbiamo gli stessi pezzi e le stesse soluzioni. Agiamo diversamente dagli altri e questo ci ha reso così forti".
Il paragone col passato viene discusso anche da Pecco: "Fare la differenza oggi non è semplice. Nel passato Stoner e Rossi erano unici con le loro staccate, ora lo fanno tutti e gestiamo le moto in modo simile. Credo che proprio per questo sia più difficile capire il nostro livello o ciò che stiamo facendo. In Giappone abbiamo fatto qualcosa fuori dal mondo, considerando il passo tenuto per tutta la gara. L'opinione pubblica però dirà sempre che questa MotoGp è di livello inferiore rispetto al passato, è come schiantarsi contro un muro. Troppa tecnologia? Personalmente cerco di fare i cambi di mappatura, utili per gestire il carburante, solo quando sono strettamente necessari e sono obbligato. Sicuramente quando ti arrivano messaggi dalla moto in curva, risulti distratto. Serve tanta concentrazione".
La chiusura vede Bagnaia tornare su questo weekend, dalla gestione del jet-lag ai duelli in pista: "Non riusciamo mai a controllare il fuso orario. Ho faticato tanto due notti fa, rimanendo sveglio, ora va meglio. Marquez e Bastianini? La loro lotta per il terzo posto nel Mondiale sarà molto entusiasmante, non è un pericolo per noi perché sono due piloti molto spettacolari e forti. Vivranno un grande duello e possono anche vincere in gara. Io e Martin? La differenza rispetto all'anno scorso è che Jorge ha iniziato meglio ed è stato praticamente sempre davanti. Ora ha molta più consapevolezza, così come ce l'avevo anch'io l'anno scorso dopo il primo Mondiale. Però la pressione resta forte e andrà gestita", in questo finale di stagione".
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