Il movimentato weekend di Portimao sembra aver indirizzato l'avvio di stagione su un binario ben preciso
di Stefano Gatti© Getty Images
Non poteva chiedere di meglio alla sua Ducati e a se stesso, Francesco Bagnaia, nella prova d'esordio del Mondiale. Sì perché a Portimao il campione del mondo in carica ha vinto e soprattutto convinto, sfruttando a fondo le qualità della Desmosedici GP23 e mettendo in pista una prova d'autore, all'insegna di sicurezza, autostima e soprattutto autorità. Il campione del mondo ha fatto bottino pieno tra la Sprint Race della vigilia e il GP vero e proprio, imponendosi senza incertezza in due prove dal format diverso. Due prestazioni da vero leader che - particolare affatto secondario in un weekend piuttosto caotico ed insidioso - gli hanno permesso di chiamarsi fuori da confronti ravvicinati che hanno già pesantemente segnato l'inizio del Mondiale di più di un collega, ad iniziare dal proprio compagno di squadra.
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Senza dimenticare il grave incidente di Pol Espargarò in prova, la frattura alla scapola destra rimediata da Enea nell'incidente con Luca Marini nelle battute iniziali della gara Sprint ha fatto da premessa ad un GP domenicale ancora più movimentato, che ha finito per costare caro nell'immediato a Jorge Martin e Miguel Oliveira e - a medio termine - a Marc Marquez che non sarà al via della prossima tappa a Termas de Rio Hondo.
Un inizio di Mondiale altamente adrenalinico, fin troppo, con piloti ancora più "carichi" del solito, al termine di una pausa invernale durata quasi un intero mese in più rispetto ad esempio allo scorso anno. Una circostanza alla quale va aggiunta da una parte la variabile della gara Sprint (costata cara a Bastinanini), dall'altra probabilmente anche una miscela esplosiva di motivazioni incrociate che - senza andare a forzarne una o l'altra in particolare, è molto presto per poterlo fare - sembra già destinata ad avere riflessi diretti sull'andamento della stagione e sulla corsa al titolo. Ed è proprio da questo punto di vista che l'equilibrio e la serenità di Bagnaia - oltre alla sua classe ed alla forza del binomio formato dal pilota torinese con la Ducati - "rischiano" (per gli altri) di fare la differenza.
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Siamo però solo all'inizio di una stagione molto lunga a(nche per via della novità Sprint Race) e sarà meglio riesaminare la "tenuta" dei verdetti di Portimao alla luce almeno dei due GP "overseas" in Argentina e negli Stati Uniti in programma nella prima metà del mese di aprile, nei quali (più ancora che la conferma di Bagnaia) sarà interessante valutare il potenziale di Aprilia e dei suoi piloti, come le chances di Yamaha e di Fabio Quartararo di rilanciare la sfida.