Il diciassettesimo appuntamento del Mondiale riaccende la sfida per il titolo, alle loro spalle il vuoto... o quasi
di Stefano Gatti© Getty Images
JORGE MARTIN: VOTO 10
Digerisce con l'uno-due thailandese le disavventure recenti di Indonesia e Australia, dimezzando il ritardo in classifica da Bagnaia. Operazione rilancio riuscita per Jorge. Comunque vada, la sorpresa del Mondiale è lui ed il futuro gli appartiene. Okay, speriamo più che altro in un dualismo con Pecco. Intanto il madrileno ha dimostrato al Chang International Circuit di aver capito che non sempre andare all'arrembaggio paga. Un osso duro per tutti insomma.
© Getty Images
FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 8
Serve la perfezione o quasi per mettere a segno la doppietta iridata e il campione in carica non è riuscito a metterla sull'asfalto thailandese. Non è tutta colpa sua, sembra di capire. Alza il giudizio complessivo con una performance domenicale all'arrembaggio, che riscatta del tutto qualifiche sottotono e Sprint anche. La "garra" del rivale costringe Pecco ad abbandonare la consueta modalità "prudenza" (si fa per dire): l'operazione sfiora il successo, l'aiutino ricevuto dallo scambio di gradini del podio con Binder è un bonus da quattro punti che (ne riparliamo magari tra un mesetto scarso) potrebbe rivelarsi decisivo domenica 26 novembre nell'arena valenciana.
BRAD BINDER: VOTO 7
È già un top rider ma si è messo sotto di brutto a studiare da campione. Non siamo ancora certi che ne abbia tutti numeri. Certo che il rude sudafricano di KTM in Thailandia ha messo il sale sulla coda dei duellanti per il titolo. Potrebbe tentare il riaggancio a Bezzecchi per il podio finale ma (oltre a non augurarlo al nostro) l'impresa è parecchio complicata.
© Getty Images
FABIO DI GIANNANTONIO: VOTO 6,5
Sta vivendo una fase indubbiamente ascendente ma al tempo stesso delicata della sua carriera, il romano: il nono posto in terra thai non è al livello delle performances recenti ma è tutt'altro che da disprezzare. Le "sirene" Honda però sono potenzialmente destabilizzanti. Un conto le lusinghe e l'autostima. Vestire i panni (e la tuta) di pilota ufficiale di una Honda in crisi e perdi più priva di un faro come Marc Marquez (ironia della sorte proprio colui gli ha tolto la Ducati Gresini da sotto il sedere) si configura alla stregua di una missione impossibile.
MARCO BEZZECCHI: VOTO 6,5
Oltre ad avergli (del tutto comprensibilmente) fatto perdere un bel po' di verve dentro e fuori dalla pista, l'infortunio in allenamento gli ha impedito di brillare nelle ultime due tappe iridate. Il quarto posto nel GP full distance chiarisce però che il romagnolo è un duro vero e che si tratta solo di lavorare con pazienza in questo finale di stagione, magari togliendosi il gusto di tornare sul podio tra Sepang e Valencia, passando per Losail.
© Getty Images
APRILIA RACING: VOTO 5
Weekend tutto in discesa (nel senso negativo del termine) per il team ufficiale della Casa veneta, passato dai piani alti delle classifiche del venerdì a due gare piuttosto deludenti, soprattutto il GP classico. ALEIX ESPARGARO(VOTO 6) riesce comuqnue a sgomitare nei quartieri alti, MAVERICK VINALES (VOTO 4,5) decisamente no.
FABIO QUARTARARO: VOTO 7
Di stima. Chiude icon una top five (anche grazie alla retrocessione di Aleix Espargarò) un fine settimana nella quale ha dato l'anima per uscire da un anonimato che non gli appartiene. L'assenza del Diablo dal vivo della lotta al vertice è un vero e proprio "vulnus" dentro una stagione appassionante. In ogni caso Fabio combatte come un leone al margine basso della top ten del ranking e in Thailandia ha pure messo la freccia su JACK MILLER (VOTO 3 al suo weekend). Di un solo punto - 145 a 144 - e per nientemeno che la nona casella della classifica generale.