Doppia cifra, lode e... bacio accademico per i due protagonisti assoluti del quarto appuntamento del Mondiale
di Stefano Gatti© Getty Images
FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 10 E LODE
Abbattuto da Binder nella Sprint, il due volte campione in carica non risente minimamente di quanto avvenuto alla vigilia e affronta senza riserve la sfida che nel finale di gara gli porta il Cannibale Marquez. D'altra parte il nostro non aveva alternative, deciso e "moralmente" obbligato dalla classifica generale ad approfittare al massimo della scivolata di Martin che ha ora rimesso nel mirino. Da non dimenticare (per quanto attiene... alla lode) il doppio sorpasso inziale-carpiato-all'esterno su Martin e Bezzecchi, premessa di tutto quanto sarebbe successo nei restanti ventiquattro giri!
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MARC MARQUEZ: VOTO 10 E LODE
Sulla pista che quattro anni fa gli ha inferto un colpo durissimo... e duraturo, Marc ha di fatto completato il suo apprendistato con la Ducati: difficile dire se potrà puntare al titolo o viceversa fare ad arbitro nella sfida per lo stesso tra Pecco e Martin. Intanto l'insaziabile Cannibale merita il massimo dei voti per grinta e motivazione e la lode per la pole position.
JORGE MARTIN: VOTO 4
Lo spagnolo butta via l'en plein a Jerez con una caduta nel momento in cui sembrava in grado di poter controllare la gara e condurla in porto da vincitore. Gli sarebbe bastato ail secondo posto per tenere sufficientemente a distanza Bagnaia: conti che non capita così spesso di poter fare alla quarta tappa stagionale. Invece no.
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MARCO BEZZECCHI: VOTO 7
Finalmente un weekend da protagonista (ok, co-protagonista) per il romagnolo che mette finalmente un po' di fieno di quello buono in cascina. Lo spolvero di un anno fa è ancora lontano ma se non altro la risalita verso l'alto può dirsi iniziata.
MAVERICK VINALES: VOTO 5,5
Non arriva alla sufficienza: nono con la RS-GP nei colori ufficiali, subito dietro a quella a stelle e strisce Trackhouse di Miguel Oliveira. Dopo i fasi texani, la missione era dare continuità al singolo exploit. Non è andata bene, il tracciato non era uno di quelli amici ma il punto è proprio questo: occorre essere competitivi per il podio dappertutto.
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PEDRO ACOSTA: VOTO 5
Prima o poi un fine settimana meno "revelation" del solito doveva capitare e non gli è andata neanche tanto male, considerando il secondo gradino del podio nella gara breve del sabato. Di domenica sgomita come può a centrogruppo causa brutta qualifica ma la rimonta non va oltre cinque-sei sorpassi, una miniserie di non grande successo che lo porta solo fino alla decima casella. Un weekend così così dopo tre da primattore. Ci può stare.
DANIEL PEDROSA: VOTO 7
Sale sul terzo gradino del podio-Sprint grazie alla penalità inflitta a Quartararo e merita una bella pacca "al merito" sulla spalla: piano però, per carità. Una prova di classe nella prova "di corto muso" (e di sopravvivenza) del sabato, una rapida e ingloriosa uscita di scena nelle prime battute della replica domenicale che a nostro modesto giudizio non modifica... il giudizio.