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Dominio Yamaha nel Gran Premio di Andalusia. A Jerez Quartararo senza rivali: ma Vinales e Rossi completano il podio con le M1 ufficiali.
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Aspettando Marc Marquez, la MotoGP ha un nuovo padrone: ad una sola settimana di distanza dalla sua prima vittoria nella premier class, Fabio Quartararo batte di nuovo tutti dalla pole a Jerez e la Yamaha si prende tutto il podio con il secondo posto di Maverick Vinales ed il terzo di Valentino Rossi, in piena bagarre nel finale. All'appello manca solo la M1 di Franco Morbidelli. Francesco Bagnaia tradito dal motore della Ducati Pramac mentre era secondo.
Yamaha oscura la concorrenza nel Gran Premio di Andalusia. E se domenica scorsa il podio del Gp di Spagna si era appena macchiato della pennellata rossa della Ducati di Andrea Dovizioso, gara-2 di Jerez sarà ricordata come un dominio completo della Yamaha: da sogno per Fabio Quartararo e Valentino Rossi, un po' meno per Maverick Vinales, probabilmente. Lo spagnolo, battuto dal suo prossimo compagno di squadra in qualifica ed in gara sette giorni fa, di nuovo "bruciato" in qualifica ed in gara anche questa volta, è stato protagonista di una gara altalenante fin dal via, arrivando così solo nel finale a dare vita alla bagarre per il secondo posto con Rossi. Maverick ha prevalso ma Quartararo era a quel punto già pronto per il secondo successo stagionale, quello che lo lancia a punteggio pieno in testa al Mondiale. Un cliente difficilissimo per Vinales e naturamente per l'assente Marc Marquez.
A Jerez de la Frontera, dove ha scritto pagine parecchio significative della sua carriera, Rossi ha rimesso piede sul podio dopo una lunga assenza (GP delle Americhe 2019 ad Austin) e dopo avere ottenuto una delle sue migliori performances in qualifica degli ultimi tempi. All'appello manca solo Franco Morbidelli, tradito dalla M1 del team Petronas a nove giri dalla bandiera a scacchi, quando si preparava a contendere allo stesso Valentino ed a Maverick uno dei gradini del podio. Podio che è rimato un miraggio per Francesco Bagnaia, tradito dal motore della sua Ducati Pramac a sei giri .... dalla meta, mentre occupava saldamente una straordinaria seconda posizione che avrebbe impedito alla Yamaha di monopolizzare ... l'altaquota della classifica.
La Casa bolognese (con Miller e Petrucci a terra nella fase centrale del GP) deve così accontentarsi del sesto posto di Andrea Dovizioso, mai però entrato nel vivo della lotta per le posizioni che contano: il forlivese chiude alle spalle della migliore delle Suzuki (quella di Joan Mir, quinto) e della migliore delle Honda. Che non è quella Repsol di Alex Marquez (ottavo alle spalle di Pol Espargaro con la KTM Factory) ma quella LCR di Takaaki Nakagami. Positivo e costante per tutto il weekend, il giapponese ha sfiorato il podio, chiudendo quarto in scia alla M1 di Rossi.
Nella classifica generale, Quartararo viaggia ovviamente a punteggio pieno: 50 punti contro i 40 di Vinales ed i 26 di Dovizioso, mentre Valentino Rossi (sesto con 16 punti) guadagna terreno nei confronti di Nakagami e Pol Espargaro che lo precedono a quota 19.