"Terminator" allunga in vetta alla classifica facendo bottino pieno nel quinto appuntamento iridato
di Stefano Gatti© Getty Images
JORGE MARTIN: VOTO 10
Uno-due vincente su entrambe le distanze del weekend francese. Quasi ordinaria amministrazione nella Sprint per l'esplosivo Martin, un colpo duro da incassare sferrato a Bagnaia nel GP domenicale, con una prova tutta in pressione e il sorpasso decisivo nel finale. All'ultimo giro ci pensa Marquez a dare di fatto via libera al suo connazionale, infilando Pecco e impedendogli di lottare fino all'ultima staccata, che peraltro Martinator aveva già deciso a suo favore. Jorge lascia Le Mans con un vantaggio più che raddoppiato su Bagnaia: da diciassette a trentotto punti.
© Getty Images
MARC MARQUEZ: VOTO 8,5
Il podio con la Desmosedici Gresini sta diventando un'abitudine per Marc e un "bel" cruccio per i suoi avversari. Rompe gli indugi nella parte centrale del GP con una bella serie di sorpassi e riaggancia in mezzo giro il duo di testa. Bravo e freddo nell'approfittare del momento nel quale Bagnaia si scopre per tentare il tutto per tutto con Martin. Il rischio-fagiolata era altissimo. Marc è ora in piena corsa-titolo: terzo a quota con 89 punti: a pari merito con Bastianini, a due sole lunghezze da Bagnaia!
PEDRO ACOSTA: VOTO 4,5
Prima e pesante insufficienza dell'anno per il rookie GasGas che - al culmine di un weekend non particolarmente brillante - si autoelimina fin dalle prime battute del GP, evitando per un paio di millimetri di abbattere Di Giannantonio che lo precedeva e per altrettanti Aleix Espargaró che lo seguiva. Tutta esperienza, viene da dire ma è meglio non dirlo a lui!
© Getty Images
FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 6,5
La maledizione di Le Mans rimane tale per Bagnaia che deve rimandare al prossimo anno l'appuntamento con il podio alto di Le Mans nella premier class. La giornata storta nel formato Sprint (pochi chilometri, tutti da incubo) non lascia tracce per buona parte della replica domenicale ma... è solo questione di tempo. Braccato da Martin, il due volte campione del mondo della MotoGP perde... la testa ma ci prova fino alla fine (anzi, rimanda opportunamente all'ultimo giro l'assalto al potere) finendo inevitabilmente per spalancare la porta a Marquez che gli soffia la piazza d'onore a sei sole curve dalla bandiera a scacchi.
FABIO DI GIANNANTONIO: VOTO 7
Dare battaglia al Cannibale Marquez (rispondendo a muso duro al primo attacco) è una gran bella soddisfazione e una spinta verso l'alto in termini di autostima. Nel giorno in cui il suo compagno di squadra Bezzecchi chiude male il weekend, il romano sfoggia una verve invidiabile e necessaria, in avvio di trattative per il prossime anno. Poi esagera e paga dazio ma il giudizio resta ampiamente in campo positivo.
© Getty Images
MARCO BEZZECCHI: VOTO 4
Due cadute in due giorni (nella Sprint del sabato e nel GP full distance della domenica), con l'aggravante - non da poco, davvero - del precedente vincente di dodici mesi fa sull'asfalto del Bugatti. Un brutto colpo per le ambizioni dell'indubbiamente intristito romagnolo, oltretutto uno dei pochi nomi del parco piloti Ducati-clienti ... fuori dalla corsa al team ufficiale per il 2025. Ansia da prestazione?
ENEA BASTIANINI: VOTO 6,5
Rimanendo in tema mercato, l'urgenza di puntellare il posto nel team ufficiale gli gioca un brutto scherzo di domenica, sotto forma di un lungo con long lap penalty che compromette in parte il risultato finale e il bilancio di un weekend che termina con due quarti posti. Stiamo un po stretti con Enea, d'accordo, ma la considerazione va inserita nel quadro generale: Martin lascia Le Mans con ben altro bottino di punti, di morale e di prospettiva. E questi sono fatti.
© Getty Images
FABIO QUARTARARO: VOTO 5
Ce la mette tutta per regalare qualche sorriso al suo pubblico ma rovina a terra proprio... all'ingresso della fase decisiva del GP. Peccato, perché il Diablo stava producendo una performance di tutto rispetto, considerando la situazione Yamaha. Non fa meglio il suo connazionale JOHANN ZARCO (VOTO 4 come i punti del suo dodicesimo posto), che un anno fa aveva chiuso sul terzo gradino del podio. In sella a una Ducati, si capisce!
APRILIA RACING: VOTO 5
Prima ci prova Espargarò, a mettere nel mirino il podio riuscito al compagno di squadra alla vigilia. Poi tocca proprio a Vinales ma la sostanza non cambia. Le RS-GP ufficiali non pungono e - suo malgrado - la Casa veneta deve accontentarsi dei premi di consolazione, riconferma la propria tendenza ad avanzare a corrente alternata. Per il salto di qualità vero... non basta ancora: è tutto rimandato a Barcellona e al Mugello.