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Down Under e sottosopra? Parte da Phillip Island la volata tra Martin e Bagnaia

Possibili terzi incomodi e incognite meteo alcuni dei fattori che potrebbero dare una svolta alla corsa per il titolo

di Stefano Gatti
15 Ott 2024 - 12:19
 © Getty Images

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Tre flyaway aces una dietro l'altra prima della più che probabile resa dei conti (bis oltretutto) di Valencia tra Jorge Martin e Francesco Bagnaia, citati in doveroso ordine di classifica: 392 punti per lo spagnolo, dieci di meno per il campione in carica. Si ricomincia dall'Australia e chissà che nella terra Down Under la stagione non finisca letteralmente sottosopra. Con un rovesciamento di fronti o magari con un singolo episodio: il cosiddetto "proiettile d'argento", suscettibile di marcare una svolta anche nella volata parallela (ma con il doppio delle ruote) tra Verstappen e Norris. D'altra parte Phillip Island con il suo scenario naturale a tratti dantesco ben si presta a un deciso innalzamento del livello di pathos. Australia... sottosopra quindi, prima di puntare su Thailandia, Malesia e Spagna? Nella storia del GP più remoto (geograficamente, si capisce) dell'intero calendario, le sorprese non sono mai mancate e l'esempio più recente non potrebbe esserlo di più: un anno fa infatti ad imporsi fu Johann Zarco che - in sella alla Ducati Pramac - ruppe finalmente l'incantesimo mettendo a segno la sua prima vittoria nella premier class, peraltro rimasta l'unica visto che il pilota di Cannes sarebbe poi passato per la stagione in corso alla Honda LCR. Senza dimenticare che è stato proprio con una Honda del team di Lucio Cecchinello che otto anni fa Cal Crutchlow ha vinto il GP d'Australia, nel cui albo d'oro recente ci sono altri exploits one-off o comunque isolati: Maverick Vinales nel 2018 con la Yamaha, Alex Rins con la Suzuki solo un anno prima di Zarco.

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Iniziata nel 1989 ad Easter Creek (che avrebbe poi ceduto nel 1997 il testimone a Phillip Island), la storia del GP d'Australia insomma è punteggiata di episodi che inducono alla... prudenza. Oltre a dimostrare come da queste parti tutto sia possibile, la vittoria 2023 di Zarco, accompagnato sul podio da Bagnaia e da un rampante Di Giannantonio (con Martin solo quinto dietro a Binder) ci porta ad inserire nella cornice del quartultimo GP del Mondiale il ruolo dei possibili arbitri della sfida di cartello, con Enea Bastianini e Marc Marquez nella posizione ibrida di potenziali terzi incomodi nella corsa al titolo (con chances però ormai al limite dell'irrisorio) e appunto "alleati" - largamente involontari - dell'uno o dell'altro dei due contendenti. Molto significativamente quindi a poter in qualche modo influenzare la sfida potrebbero essere l'attuale compagno di squadra di Bagnaia e il prossimo. Appare evidente però anche al più "distratto" degli osservatori come Pecco non possa realmente contare sull'uno o sull'altro.

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Molto intrigante potrebbe invece essere il ruolo di Pedro Acosta e dei due piloti di Aprilia Racing, prossima destinazione di Martin. Dodici mesi fa Maverick Vinales e Aleix Espargaro non brillarono a Phillip Island, chiudendo rispettivamente alle porte della top ten e nelle sue posizioni di coda (undicesimo e ottavo) ma il team factory della Casa veneta - che non brilla certo per continuità - ha il potenziale per puntare al colpaccio. Il talentuosissimo spagnolo di GasGas Tech3 invece ha mostrato segni di ripresa dopo lo smarrimento della fase calda (nel senso dell'estate) del Mondiale e (dopo i due secondi posti di Austin la scorsa primavera e molto più rcentemente a Mandalika) punta al primo successo della sua ancora breve carriera nella premier class.

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Tra i fattori in grado di mandare sottosopra la sfida ci sono poi le condizioni meteo che alle latitudini di Phillip Island possono essere davvero estreme. Anche in questo caso non occorre tornare indietro di più di un anno per trovarne un esempio: nel 2024 infatti il Gran Premio d'Australia andò in scena al sabato per anticipare il pesante maltempo previsto per la giornata finale del weekend, tanto che la Sprint - rimandata alla domenica, con programma in tutti i sensi sottosopra, quindi - venne cancellata, mandando però come al solito allo sbaraglio piloti e squadre della Moto3 e della Moto2, quest'ultima peraltro interrota anzitempo.

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