Due vittorie su quattro gare per il pilota Gresini che precede tre piloti catalani alla viglia dell'esame-Portimao.
di Stefano Gatti© Getty Images
Quando Enea Bastianini si è imposto nel GP del Bahrein che lo scorso 6 marzo ha aperto il Mondiale, molti hanno pensato da un exploit in qualche modo isolato. La leadership iniziale del pilota riminese del Gresini Racing è invece uscita indenne dal difficilepoker di gare "overseas". Se non nel punteggio (quattro sole lunghezze su Alex Rins alla vigilia della prima tappa europea), quantomeno nella sua legittimità o meglio ancora in termini di autorevolezza, ribadita dal successo nel GP delle Americhe di Austin. Ed ora? Riuscirà il nostro a parare i colpi della concorrenza nel doppio appuntamento iberico di Portimao e Jerez de la Frontera?
Non bisogna dimenticare che diciassette mesi fa sul circuito dell'Algarve Enea metteva al sicuro il titolo iridato della Moto2. Portimao pista-feticcio insomma ma soprattutto la considerazione che - in un tempo tutto sommato breve - Bastianini ha saputo trovarsi uno spazio al sole nella MotoGP. Non da ora, pensando al doppio podio della scorsa stagione a Misano ed al piazzamento finale 2021: appena al di fuori della top ten, in lizza fino all'ultimo con Jorge Martin per il "titolo" di Rookie of the Year e con più del doppio dei punti del suo ben più "esposto" compagno di squadra Luca Marini.
Questo però è il passato, per quanto recentissimo. Occorre guardare avanti, alle incognite di una sfida passata ad un livello superiore e che - per così dire - non ammette passi indietro. Concedendo ad Enea la fiducia che d'altra parte lui ha dimostrato di meritare, chi sono i rivali in grado di dare al nostro un dispiacere nel weekend portoghese?
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Alex Rins, innanzitutto. Nel suo caso classifica e stato di forma compongono un mix potenzialmente vincente. Infortuni e sfortuna hanno spesso privato il catalano di soddisfazioni maggiori di quelle che il suo palmares racconta. Anche e soprattutto rispetto al "performance record" del suo gemello diverso in Suzuki Joan Mir, campione del mondo nel 2020 ed attualmente quarto nel ranking iridato con 46 punti, alle spalle degli stessi Bastianini e Rins (61 e 56) e di Aleix Espargarò (50). Con il pilota Aprilia - vincitore a sensazione ad inizio aprile in Argentina - un tris catalano a caccia del nostro Bastianini ed a... cuscinetto tra Enea ed il campione in carica Fabio Quartararo. Ultimo vincitore a Portimao un anno fa, il Diablo non ha ancora trovato la domenica giusta per sferrare il colpo del campione ma non è il solo, dentro un primo scorcio di campionato interlocutorio e contraddittorio per altri pretendenti al titolo, a partire da Francesco Bagnaia (dodicesimo a 23 punti) che - dopo quattro GP - ancora deve fare il proprio ingresso nella top ten dei una classifica generale alla quale - proprio a partire dal GP del Portogallo - ha molto da chiedere Marc Marquez e noi a lui. Portimao potrà forse fornire qualche indizio in più sulle chances del Cannibale (tredicesimo con 21 punti, due in meno di Pecco) di dire ancora la sua per il titolo iridato o viceversa abdicare nuovamente ad un trono sul quale sono nel frattempo saliti (con pieno merito) Mir e Quartararo.
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