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Si riduce ancora il vantaggio del campione in carica sul sempre più arrembante spagnolo del team Pramac
di Stefano Gatti© Getty Images
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La pioggia arrivata su Motegi proprio nei minuti precedenti il via condiziona il GP del Giappone che scatta con il cambio moto al termine del primo giro, viene interrotto sotto il diluvio a dodici giri dalla fine e viene dichiarato concluso con la vittoria di Jorge Martin davanti a Francesco Bagnaia dopo un tentativo della Direzione Gara di ridare il via al GP completando la distanza originale. Con il suo en plein giapponese, Martin riduce a tre soli punti il ritardo dal ducatista nella classifica generale. Terzo gradino del podio a Motegi per Marc Marquez che precede Marco Bezzecchi e Aleix Espargarò a completare la top five.
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GP Giappone dallo svolgimento anomalo e dal finale anticipato ma con punteggio pieno, vista che è stata completata più di metà distanza. Un verdetto accettato di buon grado (se non proprio con sollievo) da buona parte dei protagonisti: la pioggia non era diminuita di intensità dopo lo stop per bandiera rossa e non esistevano le condizioni minime per correre e portare atermine con un buon grado di sicurezza la missione "full distance", anche per via delle sempre più precarie condizioni di luce e quindi di visibilità.
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Motegi consegna così al rush finale degli ultimi sei appuntamenti un Mondiale completamente riaperto tra lo spagnolo del team satellite Pramac (che fa tutto bene tranne un piccolo errore nelle prime battute del GP) e il campione in carica del team Lenovo: 319 punti per Bagnaia, 316 per Martin che nell'arco del fine settimana timbra la quinta vittoria nel formato sprint (le utlime tre consecutive) e la terza nel GP della domenica. Pecco da parte sua mette a bilancio un GP del Giappone da rilancio pieno dopo il nulla di fatto di sette giorni fa in India: un fine settimana senza errori ma appena una tacca sotto il suo sempere più diretto rivale. Serenità ritrovata insomma (ed era l'obiettivo minimo e necessario) ma ora serve il ttocco in più del grande campione: il colpo di genio, la pennellata vincente.
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Dopo la convincente vittoria in India, il weekend giapponese allontana invece Bezzecchi dal vivo della battaglia per il titolo ma non lo esclude del tutto dalla caccia al bersaglio grosso. Il pilota VR46 dovrà però da qui in avanti alzare ancora il livello del suo gioco. Marco porta a casa un quarto posto che lo tiene ancora in qualche modo a galla: 265 punti per il romagnolo e 54 dalla vetta. Ad impedire a "Bez"di limitare un po' di più i danni è la bella prova di Marc Marquez che sale ancora sul podio e ritrova il sorriso. Tanta sostanza e tanta esperienza per l'ex Cannibale nelle difficili condizioni meteo. Vale lo stesso discorso - anche se con un risultato leggermente meno brillante - per Aleix Espargarò che chiude quinto una gara iniziata male per Aprilia Racing con Maverick Vinales subito fuori alla prima curva in un contatto con Bezzecchi che ha finito per coinvolgere anche Johann Zarco, poi vittima di un secondo incidente all'ucita dal tunnel che precede il traguardo appena prima della bandiera rossa. Il francese di Prima Pramac perde qualche punto nel ranking da Aleix Espargarò che ora lo precede di nove lunghezze.
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Nella top ten del quattordicesimo appuntamento iridato (nell'ordine dalla sesta all decima casella) Jack Miller, Augusto Fernandez, Fabio Di Giannantonio che fa il bis dell'ottavo posto della Sprint, Raul Fernandez e Fabio Quartararo a chiudere con qualche rimpianto la top ten. Dice male a Brad Binder: secondo nella Sprint della viglia dietro a Martin e davanti a Bagnaia, il sudafricano del team KTM factory finisce a terra tradito dall'asfalto bagnato e segna una battuta d'arresto in classifica generale, conservando però il quarto posto con un buon margine (trenta punti) su Aleix Espargarò (201 a 171).
Non paga l'azzardo iniziale di Franco Morbidelli e di Michele Pirro che - al termine del primo giro - "saltano" l'appuntamento con il cambio moto - e provano a restare in pista sperando che smetta di piovere in tempi brevi. Niente da fare per il pilota Yamaha che deve comunque fermarsi e chiude solo diciasettesimo e per il sostituto di Enea Bastianini che si regala qualche passaggio da leader solitario ma deve ugualmente rassegnarsi ad un anonima sedicesima casella dell'ordine d'arrivo, proprio davanti a Morbidelli.