Andrea può dimostrare la sua innocenza, ma le distrazioni fuori pista hanno ridimensionato la sua carriera
L’esame del campione B dell’urina, l’eventuale ricorso al TAS di Losanna. Sono possibilità che potrebbero permettere a Andrea Iannone di uscire pulito dopo il primo grado di giudizio della FIM, che, applicando il codice WADA, lo ha sospeso per doping da ogni tipo di competizione. Per Iannone il problema è semmai un altro, quello di essersi trasformato in uomo immagine di se stesso, distraendosi, probabilmente, dalla sua professione principale, cioè pilota di moto da corsa.
Il livello delle prestazioni in pista è stato inversamente proporzionale a quello delle sue conquiste femminili. Poi una trasformazione estetica esibita in maniera esagerata sui social. Materiale che i suoi colleghi non prendono in minima considerazione. Per il confronto basta dare un’occhiata ai profili social di Valentino Rossi. Account seguiti da milioni di persone in tutto il mondo, che difficilmente vedono il dottore mettere in mostra il repertorio muscolare o foto da bel tenebroso in bianco e nero. Lo stesso vale per Marquez, Dovizioso e il resto della truppa che corre in MotoGP. L’augurio è che Iannone possa dimostrare la propria innocenza, l’ipotesi è che il mondo abbia guadagnato un influencer ma rischia di perdere in ogni caso un pilota che in passato aveva offerto sprazzi di talento.