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KTM sempre più a rischio: addio a fine 2025?

La stampa nazionale austriaca paventa l'addio alla fine della prossima stagione per la Casa di Mattighofen

di Stefano Gatti
30 Dic 2024 - 17:07
 © Getty Images

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Quella che scatta il primo weekend del prossimo mese di marzo in Thailandia (o meglio venerdì 28 febbraio) rischia fortemente di essere una stagione da "dentro o fuori" per Pedro Acosta, Brad Binder, Enea Bastianini e Maverick Vinales, vale a dire i piloti del team factory di KTM e quelli del team clienti Tech3, nel 2025 entrambi marchiati Red Bull. La crisi aziendale della Casa di Mattighofen rischia di spazzare via l'impegno nel Campionato del Mondo fin dal 2026, secondo quanto afferma il quotidiano austriaco "Der Standard" che si presume ben informato e ben oltre l'ambito sportivo. La vicenda in realtà è ben nota: anche se il rischio-ritiro si è fatto più concreto subito prima di Natale, fa discutere infatti dal mese di novembre, recentemente per un possibile intervento nientemeno che da parte del ferrarista Lewis Hamilton per risollevare le sorti del reparto corse KTM.

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E se ci sono pochi dubbi sul fatto che l'ormai ex rookie fenomeno Acosta finirebbe per... cadere in piedi (Ducati è pronta a fargli spazio in sella a una delle sue otto moto, Honda e Yamaha farebbero carte false per averlo, per non parlare degli interessi globali Dorna), la vicenda potrebbe rappresentare un "vulnus" non indifferente per il sudafricano Binder, per l'altro spagnolo Vinales e per il nostro Bastianini.  

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Stando a quanto riportato (vedi sotto) da "Der Standard", se la Casa austriaca non stacca la spina fin da subito al programma in MotoGP, Moto2 e Moto3 è solo per ragioni di opportunità e di "cattiva stampa" (anzi pessima) che il taglio immediato finirebbe per provocare. Poco più di un mese fa KTM (che ha un contratto con l'Organizzatore Dorna per le due prossime stagioni) ha confermato la propria presenza in veste di Costruttore per il prossimo anno. KTM è in amministrazione autonoma dal 29 novembre e la Casa madre ha recentemente presentato al Tribunale regionale di Wels un piano di ristrutturazione e risanamento dei propri conti da 250 milioni di euro, che Pierer Industrie AG (la holding company di KTM AG) intende pagare in due anni. L'approvazione del piano sarà votata tra meno di due mesi (martedì 25 febbraio) presso il Tribunale regionale di Ried im Innkreis, praticamente al via della settimana che porta al Gran Premio della Thailandia che dà il via al Mondiale.

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L'orizzonte temporale-2026 (per quanto non risolutivo e comunque limitato) permette se non altro di cercare nuovi potenziali investitori (a Lewis Hamilton abbiamo accennato sopra) per dare un futuro al programma sportivo KTM, iniziato una decina di anni fa, anche se l'anno del debutto in gara è stati il2017. In altre circostanze forse ci avrebbe fatto un pensierino anche Michael Schumacher (magari in cordata con sir Lewis) che nella pausa tra la prima parte della sua carriera (quella dei titoli conquistati con Benetton e Ferrari) e il molto meno brillante ritorno con la Mercedes si era tenuto in allenamento con le moto, anche nel Trofeo KTM Super Duke.

Riportiamo di seguito per completezza d'informazioni un ampio estratto dell'esauriente articolo pubblicato domenica 29 dicembre da "Der Standard" a firma Renate Graber:

Secondo un'analisi del Boston Consulting Group (BCG), il futuro della casa motociclistica KTM AG di Mattighofen è in buone condizioni, almeno per quanto riguarda il posizionamento del gruppo insolvente sul mercato. Per conto del gruppo, BCG ha preparato un'analisi del mercato e della commerciabilità di KTM e l'ha messa a disposizione dell'amministratore della ristrutturazione Peter Vogl. Dal suo attuale rapporto al tribunale fallimentare, si può concludere che i mercati principali del Gruppo KTM prevedono una crescita annua di oltre il dieci percento. Il segmento offroad, in cui KTM è il "leader indiscusso del mercato" con una quota di mercato compresa tra il 40 e il 60 per cento, registrerà tassi di crescita stabili di circa il 3,5 per cento nei prossimi anni.

Ciononostante, BCG vede ancora un potenziale per il gruppo guidato da Stefan Pierer, tra cui la globalizzazione delle catene di approvvigionamento, la riduzione della strategia multimarca (KTM, Husqvarna e GasGas) o il miglioramento della competitività dei prezzi. Sebbene l'Austria come luogo di produzione sia percepita come un marchio di qualità e apprezzata dai consumatori, la catena di approvvigionamento incentrata su Germania, Austria e Svizzera comporta costi di produzione più elevati. Inoltre, si potrebbero risparmiare sulle spese di marketing e di ricerca e sviluppo, ad esempio.

Secondo l'amministratore della ristrutturazione, le spese per la ricerca e lo sviluppo sono state di quasi 200 milioni di euro nel 2023, mentre le spese per gli sport motoristici sono state di 95 milioni di euro. Per un'azienda delle dimensioni di KTM, queste spese sono "eccezionalmente elevate", anche in relazione alla concorrenza.

Se KTM vuole sopravvivere, i tagli sono all'ordine del giorno. Il piano di ristrutturazione prevede misure a breve termine che entreranno in vigore entro il 25 febbraio. Ciò include, ad esempio, la riduzione di 391 dipendenti da gennaio a febbraio, con i "risparmi diretti" derivanti dalle uscite anticipate. In questa lista c'è anche la riduzione dell'orario di lavoro a trenta ore settimanali per l'83% della forza lavoro a gennaio e febbraio, misura che potrebbe essere estesa al mese di marzo. L'interruzione della produzione fino alla fine di febbraio potrebbe infatti essere prolungata di quattro settimane, fino allo smaltimento sul mercato del magazzino KTM, Husqvarna e GasGas.

All'ordine del giorno ci sono anche misure a lungo termine: per ridurre i costi dei materiali, si devono condurre trattative con i fornitori e l'azienda vuole acquistare anche al di fuori dell'UE. Questo da solo dovrebbe far risparmiare tra i 61 e i 77 milioni di euro all'anno a partire dal 2027. Dalla stagione 2026, KTM vuole dire addio anche al motorsport, in particolare alle serie di corse su strada MotoGP, Moto3 e Moto2. I contratti dei piloti sono limitati a due anni e, poiché la direzione di KTM prevede "notevoli danni alle pubbliche relazioni" in caso di risoluzione anticipata, non vogliono uscire fino al 2026; Il risparmio annuo sarebbe di 46 milioni di euro.

Affinché KTM sia in grado di realizzare il suo piano di ristrutturazione e la quota del 30% prevista, ha bisogno di denaro dagli investitori. E devono mettere sul tavolo le loro offerte vincolanti entro la terza settimana di gennaio. Gli stipendi di dicembre per i dipendenti potevano ora essere pagati in tempo.

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