Lo spagnolo del team Pramac dimezza il ritardo in classifica da Bagnaia, autore di una performance senza acuti
di Stefano Gatti© Getty Images
Impresa di Jorge Martin che vince la Sprint di Losail con la Ducati Pramac davanti ad uno straordinario Fabio Di Giannantonio (Ducati Gresini) e a Luca Marini che era scattato dalla pole position con la Desmosedici VR46. Giù dal podio Alex Marquez, mentre un poco efficace Francesco Bagnaia chiude solo quinto davanti a Maverick Vinales che interrompe con la Aprilia lo strapotere Ducati. Per la Casa veneta le cattive notizie arrivano dall'incidente del primo giro tra Miguel Oliveira (team RNF) e Aleix Espargarò con l'altra RS-GP ufficiale: frattura della testa del perone sinistro per lo spagnolo e frattura della scapola per il portoghese, che non sarà al via del Gran Premio del Qatar, mentre Espargarò potrebbe provarci. Grazie al ritorno alla vittoria, Martin dimezza il suo ritardo dal leader nella classifica iridata (il parziale di oggi è di 12 punti a 5), annullando il matchball del campione in carica e rimandando la corsa al titolo alla resa dei conti del prossimo weekend a Valencia. In attesa dell'appuntamento clou del weekend di Losail, Bagnaia guida la classifica con 417 punti contro i 410 del suo sfidante. Dal risultato del GP del Qatar dipende ormai solo l’eventualità che la sfida possa decidersi nella Sprint spagnola di sabato 25 novembre piuttosto che (come appare decisamente più probabile) ventiquattr'ore più tardi nell'ultimo atto ufficiale di una stagione combattutissima e - fin qui almeno - altrettanto corretta.
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LA CRONACA DELLA GARA
Ottimo scatto di Marini dalla pole. Dopo poche curve Miguel Oliveira con la Aprilia RNF colpisce in staccata quella factory di Aleix Espargarò, coinvolgendo Bastianini con la Ducati Lenovo: solo l'italiano riesce a riprendere, ma staccatissimo. Conseguenze fisiche pesanti invece per i due piloti Aprilia: frattura della scapola per il portoghese, frattura del perone per il catalano, già protagonista in negativo del getso di reazione su Morbidelli nelle prove libere.
È subito bagarre tra Martin e Bagnaia che sono spalla a spalla già alla prima staccata dopo il semaforo. Marini deve difendersi dagli affondi di Alex Marquez, mentre Martin è terzo davanti a Di Giannantonio, Bagnaia chiude la top five, dopo aver subito il sorpasso "definitivo" da parte di Martin, che entra "cattivo" ma corretto sul Pecco. Binder è sesto con la KTM davanti a Vinales. A sette giri dalla fine Martin si mette dietro anche il giovane Marquez (superato anche dal compagno di squadra Di Giannantonio) e punta direttamente la leadership di Marini, che supera nel corso dello stesso giro. Di Giannantonio segue lo spagnolo di Pramac e infila anche lui Marini, sceso al terzo posto. Bagnaia non riesce ad abbandonare la quinta posizione, il campione in carica non ha il ritmo per puntare al podio e viene messo nel mirino da Vinales e Binder.
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Di Giannantonio tenta l'aggancio a Martin ma mancano solo tre giri alla bandiera a scacchi. Il romano prende la scia del leader al penultimo giro grazie anche a una sbavatura del leader che però si ricompone nel giro di poche curve e va a vincere davanti a Di Giannantonio e Marini che deve pensare a difendersi da Alex Marquez. Tre Ducati sul podio ma nessuna del team ufficiale Lenovo. Le Desmosedici occupano per intero la top five ma Bagnaia è solo quinto. Finalmente una moto diversa con il sesto posto di Vinales sulla Aprilia factory. Settimo posto per Bras Binder (KTM) davanti a Fabio Quartararo (Yamaha), Augusto Fernandez (GASGAS) e Johann Zarco (Ducati Pramac).
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