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Lo spagnolo del team Gresini pronto alla gara del debutto su una Ducati. "Mi devo adattare". Quartararo: "Non siamo ancora dove vorremmo"
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C'è grande attesa in MotoGP per la prima gara di Marc Marquez in sella a una Ducati. L'otto volte campione del mondo vestirà i colori del team Gresini e avrà una GP23, ma le aspettative sono alte e non potrebbe essere altrimenti. Lui, però, continua a volare basso. “È stata una preparazione completamente differente, mi sono dovuto concentrare su me stesso e adattare il mio stile alla Ducati. Devo imparare ancora tantissime cose. Non sono pronto per lottare per podio o vittoria, ma ci arriveremo step by step. Ho notato subito molto supporto dal management della Ducati. Uso la moto del 2023 ma già lo sapevo, deve esserci una buona relazione e ho sentito forte rispetto. Voglio capire bene come lavora questo nuovo team, devo prima imparare e poi eventualmente aggiungere io qualcosa di mio. Mi devo adattare, e se non ci riesco allora a quel punto posso arrivare a compromessi. Ma per ora non è così, ho visto che tanti già hanno vinto con questa moto", ha detto lo spagnolo alla viglia del weekend in Qatar.
Sui rivali: "Acosta può battere il mio record? È un talento incredibile, farà parte della MotoGp per tanti anni. Ci sono aspettative anche nei miei confronti, ma so da dove arrivo e cosa è accaduto negli ultimi quattro anni. Nelle ultime due stagioni non ho vinto nemmeno una gara, devo creare delle basi e imparare da Pecco, Martin, Bezzecchi e Bastianini. La cosa che mi spaventa di più è il mio istinto, potrebbe portarmi a fare cose sbagliate senza pensare che ora sono in Ducati e non in Honda. Per poter lottare serve tutto il pacchetto: pilota, talento, moto, costanza. Non è facile avere tutto insieme. Ho anche bisogno di trovare risposte per me stesso”.
Ancora cauto e realista Fabio Quartararo della Yamaha: “Abbiamo fatto passi in avanti importanti dal punto di vista della mentalità, ma sappiamo che anche tutti quanti sono migliorati. Ci vorrà ancora un po' di tempo, non siamo ancora nelle posizioni che vorremmo. Le concessioni saranno importanti, poter testare più volte per noi è fondamentale. Il motore sembra ok, nel calendario sarà importante poter fare prove anche sull’elettronica. Ci sono tante aree su cui migliorare, sarà importante entrare in Q2 con continuità. Serve tempo per capire veramente cosa ci serve. L’adattamento non è ancora completato, ma non ho grandi preoccupazioni. Per me l’anno scorso non è stato facile, quando lotti per tre anni consecutivi e poi ti ritrovi nelle retrovie è abbastanza spiacevole. Però ora il progetto è più chiaro. Velocità massima? È più facile in gara e nella lotta, ma stiamo lavorando anche per il giro secco. Sul mio rinnovo non ci sono scadenze, e non abbiamo ancora parlato. Ho tempo per vedere come lavora il nuovo team”.
Tanta emozione ed energia per il rookie Pedro Acosta: “Sono felicissimo, in inverno ho fatto molti giri ma non è la stessa cosa. Sono all’inizio della mia carriera in MotoGp, ho ancora tanti dubbi che devo risolvere ma cercherò di divertirmi. Battere il record di età di Marquez? Non penso che accadrà, non ho nemmeno fatto una gara. Sarà dura, le aspettative degli altri sono alte, ma non servono a nulla. Quello che conta è la pista. Il cambiamento da Moto3 a Moto2 è stato radicale a livello di aspettative e mediatico, ero sotto pressione. Adesso ho capito come funziona, ho più esperienza su queste cose. Devo imparare anche dagli altri piloti Ktm, soprattutto dal punto di vista di alcune traiettorie”.