Riparrenza faosa per diversi protagonisti del Mondiale tra gli "incerti" meteo dello scorso weekend a Silverstone
di Stefano Gatti© Getty Images
Cadute metaforiche, che fanno male più che altro all'anima e all'autostima... e cadute reali che feriscono nel fisico e producono danni materiali. A fronte dell'exploit di Aleix Espargarò, della prova d'orchestra Aprilia e del nuovo passo di Bagnaia verso il bis mondiale, il Gran Premio d'Inghilterra ha rappresentato una ripartenza dopo le vacanze piuttosto... traumatica per un manipoli di piloti che - a vario titolo, compreso quello iridato - alla ripresa delle operazioni chiedevano molto di più ed insieme a loro le rispettive squadre, la tifoseria e la critica. Da Marc Marquez a Fabio Quartararo, da Joan Mir ad Enea Bastianini. Abbiamo titolato a proposito della "caduta degli dei": tutti campioni del mondo infatti, non per forza (o non solo) nella premier class. Aggiungiamo Marco Bezzecchi e Alex Marquez che - brillanti al sabato in qualifica e nella Sprint - si sono spenti sulla magioere distanza del GP domenicale da punteggio pieno e pesante.
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Vittima di un problema tecnico il più giovane dei fratelli Marquez e del rischio calcolato (ma non abbastanza, fa parte del mestiere) il romagnolo VR46, nessuno dei due merita di essere messo sulla graticola. Come invece l'altro Marquez, l'ex Cannibale, oppure il suo malcapitato (nel senso di mal comune, ma nessun gaudio) Joan Mir. Entrambi hanno assaggiato la ghiaia di Silverstone.
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Impalpabile il campione del mondo 2020, completamente appannato l'otto volte iridato. Per rispetto, non si può infierire su Marc, alle prese comunque con una stagione nella quale ogni GP che passa pone un nuovo interrogativo, senza mai fornire risposte definitive a quelli percedenti. Forse è semplicemente il momento di voltare pagina, ma questo lo può sapere solo lui. Non ci spingiamo solo a dire che a Marc serve di sicuro cambiare aria.
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La via d'uscita (magari anche dalle... vie di fuga) potrebbe essere la ricetta giusta per Fabio Quartararo che però rimane a centro del progetto Yamaha: un nuovo compagno di squadra per il 2024 (lo spagnolo Alex Rins) dopo anni di convivenza con Franco Morbidelli. Intanto l'urgenza di riuscire alla luce (scomodando liberamente il Poeta), fuori da un tunnel che il Diablo ha sostanzialmente imboccato quattordici mesi fa, all'alba (il tramonto, per lui...) dell'irresistibile rimonta con destinazione titolo del rivale Bagnaia.
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Resta lo "strano caso" di Enea Bastianini: metà stagione o quasi volata via tra infortunio, riabilitazione e una ripresa per lui interrotta da cinque settimane di pausa proprio quando invece (a nostro modo di vedere) una bella sequenza di GP uno dietro l'altro avrebbe propiziato il perfezionamento del suo feeling con la Desmosedici GP23. Risultato: una stagione a singhiozzo e un contesto generale ulteriormente peggiorato (okay, complicato) dal veleggiare più o meno indisturbato del compagno di squadra verso la bis-missione iridata. Per fortuna di Enea, da qui alla fine di novembre ecco una "sventagliata" di undici Gran Premi in quindici settimane. Siamo pronti a scommettere sul ritorno di Bastianini nei quartieri alti delle classifiche e sul podio in tempi brevi e magari - perché no? - fino al gradino più alto. Magari in uno dei GP overseas del prossimo autunno.