Podio blindato in Thailandia e un gran numero di note stonate al capolinea della prima prova d'orchestra
di Stefano Gatti© Getty Images
MARC MARQUEZ: VOTO 10
In Thailandia il Cannibale si è abbuffato ma il digestivo lo devono prendere gli altri: il compagno di squadra Bagnaia anche più del fratello Alex. Per l'otto volte campione del mondo un boost di fiducia e di carica motivazionale in grado di mandare fuorigiri la concorrenza. Se Marc si confermerà tra due settimane in Argentina la missione-titolo (numero nove) prenderà consistenza e non poco... Una dimostrazione di superiorità che ha annichilito la concorrenza, senza dimenticare che lo spagnolo si è pure permesso il lusso di...mandare avanti il fratellino per non rischiare con la pressione (delle gomme). Ecco, come per il digestivo... la pressione ce l'hanno addosso gli altri.
ALEX MARQUEZ: VOTO 9
Il più grande di famiglia lo ha (ri)messo al suo posto più o meno quando ha voluto ma Alex ha fatto il suo: molto più di un semplice sparring partner, insomma. Velocissimo e in gran forma sin dal primo giro dei test invernali, il due volte iridato (in Moto2 e Moto3) ha completato la storica doppietta della premiata ditta Marquez da Cervera, candidandosi a qualcosa in più del ruolo ricoperto in Thailandia: ne ha facoltà, ma a questo punto è atteso alla riprova di Termas de Rio Hondo.
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AI OGURA: VOTO 8
Il rookie giapponese ha impressionato tutti a Buriram, colleghi compresi e ad iniziare da Bagnaia che se lo è trovato tra le... ruote nella Sprint. Quarto al sabato e quinto alla domenica, il campione in carica della Moto2 ha forse... spiazzato gli uomini Aprilia, mettendo costantemente la RS-GP Trackhouse davanti agli esemplari del team factory, già un po' di suo "destabilizzato" dallo sfortunatissimo avvio di stagione (anzi, precampionato) di Jorge Martin.
FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 6,5
Ha limitato i danni ma questi ultimi sono lì ben presenti e vanno riparati subito con una grande prestazione tra due domeniche in Argentina. Pecco fa buon viso a cattivo gioco ma la partenza a molla del suo scomodissimo compagno di squadra e il weekend volitivo deldi lui fratello in sella alla Desmosedici clienti Gresini chiama il tre volte iridato italiano ad una riscossa vincente in Sudamerica. Bagnaia ci ha abituato a rialzare subito la testa dopo un weekend appena appena sotto il suo livello. Non c'è ragione perché il rilancio non debba arrivare subito anche in questa occasione. Ci contiamo, anche per il bene di una stagione che promette i fuochi d'artificio.
PEDRO ACOSTA: VOTO 4,5
Sesto nella Sprint, diciannovesimo e penultimo nel GP dopo la scivolata del terzo giro. Un fine settimana che definire deludente è poco per lo spagnolo, "faro" di una Casa in grande difficoltà a livello aziendale e quindi - per la prima volta in carriera a questo livello - chiamato ad un compito di massima responsabilità. Urge un pronto ma difficile riscatto a metà mese.
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MARCO BEZZECCHI: VOTO 6
Lo svarione sulla casella di partenza "fallata" della Sprint ha bruciato qualsiasi ambizione del romagnolo nella gara breve del programma. Molto meglio (ok, un po' meglio) nel GP domenicale ma per il binomio si tratta pur sempre della partenza falsa (per girare il coltello nella piaga) di una stagione iniziata in salita.
FRANCO MORBIDELLI: VOTO 7
Bravo in pista e molto misurato nelle dichiarazioni post-gara, l'italobrasiliano ha migliorato nel GP full distance il già buon quinto posto della Sprint, chiudendolo ai piedi del podio, oltretutto partendo una fila più indietro causa penalità da impeding su Bagnaia in prova. Complimenti e tanta curiosità per la prossima uscita: con un po' di fortuna Franco sembra in grado di togliersi qualche bella soddisfazione. Si merita la piena sufficienza anche il suo compagno di squadra FABIO DI GIANNANTONIO (VOTO 6, appunto).
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ENEA BASTIANINI: VOTO 5,5
Weekend da incubo ma risveglio meno peggio del previsto per l'ex ducatista che lascia la Thailandia con il brodino caldo della top ten domenicale e la voglia di aggiungere al suddetto brodino una più appetitosa pietanza la prossima volta in Argentina, magari contando sul feeling con una delle due piste preferite. VOTO 4 invece per un completamente impalpabile MAVERICK VINALES.
JOHANN ZARCO: VOTO 7
Ma che bella sorpresa! "Joe Bar" regala alla Honda un settimo posto finale del tutto inaspettato. Oltretutto raggiunto in sella alla RC213V del team clienti di Lucio Cecchinello, facendo nettamente meglio di quella factory di Luca Marini, ad imitazione di quanto fatto dal cliente Trackhouse con Ogura in casa Aprilia. Ok, l'esperto pilota di Nizza non ha ormai più le prospettive (tantomeno le ambizioni)del rookie giapponese ma a Buriram ha dimostrato di meritarsi il suo cantuccio nel gotha del motociclismo.
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