L'otto volte iridato rivela nella prima intervista da ducatista ufficiale i risvolti più profondi del secondo cambio di casacca in altrettanti anni
di Stefano Gatti© Ducati Corse Ufficio Stampa
"L'anno prossimo dovremo lottare per il titolo. Quest'anno ho preso una decisione molto importante, che è stata quella di lasciare il Repsol Honda Team, la squadra della mia vita. Il carico emotivo è stato duro, ma l'ho fatto pensando allo sport e alla mia carriera, e cioè cercando risultati in modo che tornasse la motivazione. Servono coraggio e desiderio perché ci si espone a tutto, alle critiche e agli elogi, quando si va d'accordo. Volevo farlo perché altrimenti la mia carriera agonistica non sarebbe durata ancora a lungo. Dopo l'infortunio sono stato senza risultati per quattro anni ed è difficile mantenere la fiducia e la motivazione, non importa quanto sia difficile mentalmente. Ho un piano in testa e finora sta andando bene". È uno dei passaggi più significativi dell'intervista rilasciata dal neoducatista ufficiale Marc Marquez al programma radiofonico "El Larguero" di Cadena Ser, che tocca - tra l'altro - la caldissima fase finale delle trattative (nei giorni del weekend del Mugello) e sottolinea come a convincere l'otto volte campione del mondo sia stato un personaggio-chiave.
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"Fin dal primo momento ci hanno detto in Ducati che erano indecisi, perché avevano due piloti, e anche Bastianini, ma avrebbero aspettato il Mugello. Sarebbero stati guidati dai risultati, come tutto il resto... e questo mi è venuto in mente domenica sera. Sono sempre stato molto chiaro e non mi sono mai allontanato dalla mia idea. Fin dalle prime conversazioni ho chiarito che per restare in un team satellite sarei rimasto con Gresini, che è la famiglia che mi ha dato la possibilità di ringiovanire. La cosa più importante in una trattativa - di qualsiasi tipo -è essere sinceri e non cambiare idea".
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"Con Gigi Dall'Igna abbiamo avuto un rapporto molto diretto e sincero, e io sono in Ducati grazie a lui. È l'ingegnere che ha vinto tutto con quello che ha toccato. La prima cosa che gli ho detto è se sarebbe rimasto in Ducati nel 2025 e nel 2026. Avverti un senso di appartenenza quando vesti i colori Ducati ma questo succede solo al momento di infilare la tuta rossa. Prima di farlo... guardi: sport e prestazioni. Secondo Gigi, in Ducati sono stati convinti dalla mia progressione e dalla capacità di miglioramento che hanno visto".