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LE PAGELLE DI BARCELLONA

Mart1nator, se puede! Bagnaia sorride amaro, Acosta dietro la lavagna

Il neocampione ha vinto anche grazie ad un evidente affinamento della personalità, in pista e fuori

di Stefano Gatti
18 Nov 2024 - 09:54
 © Getty Images

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JORGE MARTIN: VOTO 10

Term1nator porta a termine la missione titolo al capolinea di un GP (e prima ancora di una Sprint) condotta con tanta intelligenza e altrettanta freddezza, portandosi il prima possibile fuori dalle sfide ravvicinate, potenzialmente letali nella sua condizione. Un atteggiamento molto logico ma non privo di rischi che il neocampione gestisce apparentemente senza troppo affanno. Conquista il titolo con sette vittorie-Sprint (come Bagnaia) ma tra soli successi full distance contro gli undici del rivale. C'è del merito anche in tutto questo, se ci pensate bene: questione di commettere meno errori. È ciò che distingue la versione 2024 di Martin rispetto allo scorso anno.

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FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 8

A Barcellona ha fatto quello che doveva fare per non lasciare nulla di intentato: pole position, vittoria nella Sprint e nel Gran Premio Solidarity. Lucido e determinato in pista come nell'atteggiamento generale. Barcellona 2024 è destinata a rimanere una tappa fondamentale nella continua costruzione della sua personalità e gli tornerà utile molto presto nello scomodo confronto (prima di tutto interno) con il Cannibale Marquez.

MARC MARQUEZ: VOTO 6,5

Si intromette nella sfida-titolo quanto basta per mettersi dietro Martin alla fine del primo giro, poi si piazza alle spalle di Bagnaia ed evita accuratamente di fare danni che andrebbero ben oltre la singola giornata..., mettendo fin da subito sul binario sbagliato un rapporto che si preannuncia spinoso. C'è da scommettere che sarà l'unico e l'ultimo regalo del Cannibale a Pecco. Il "killer instinct" dell campione di Cervera è stato messo in pausa per questa e solo per questa sola occasione.

ENEA BASTIANINI: VOTO 5

Era lecito attendersi una prestazione più brillante da parte di Enea ai titoli di coda delle sue due stagioni nel team factory Ducati, illuminate da pochi lampi, per quanto molto potenti. Un errore nelle battute iniziali del GP lo costringe a rimontare ma i sorpassi compiuti nel cuore della gara non cambiano granché segno alla sua performance. Finisce che, dopo averlo messo dietro per un singolo punto grazie al secondo posto nella Sprint Race, Enea subisca dal più "spento" Marquez Sr. dell'anno il controsorpasso decisivo e ormai imparabile per il terzo gradino del podio iridato.

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ALEIX ESPARGARÓ: VOTO 7 (alla carriera)

Come Marquez (e più di lui) fa la massima attenzione a non interferire nella corsa al titolo, in buona sostanza e per sua stessa ammissione accontentandosi di "scortare" l'amico fraterno Martin, di fatto rinunciando ad inseguire l'ultimo podio della sua carriera, oltretutto sulla pista di casa. Nel finale ingaggia l'ultimo duello in pista con Alex Marquez ma la "garra" è ormai dietro alle spalle e in fondo è giusto così. A proposito di Aprilia, VOTO 4 a MAVERICK VINALES, letteralmente "missing in action" lungo l'arco dell'intero fine settimana: pessimo modo di concludere la il Mondiale per lo spagnolo che quest'anno con la RS-GP italiana è stato l'unico in grado di strappare la vittoria ai colleghi "desmomuniti" nei GP full distance (quelli veri) la scorsa primavera ad Austin.

PEDRO ACOSTA: VOTO 5

Perde per due soli punti il quinto posto nella classifica finale a vantaggio di Brad Binder: uno smacco non di poco conto per lo spagnolo che fallisce di un nulla la missione di portare la KTM travestita da GasGas davanti a quella originale, sulla quale peraltro salirà già nei test in programma proprio a Barcellona. Intanto, un weekend da dimenticare: sia di sabato che di domenica. Il futuro gli appartiene: intanto però Marquez non molla, Martin è campione del mondo e nella MotoGP del prossimo anno ci sarò anche Fermin Aldeguer.

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ALEX MARQUEZ: VOTO 7

Chiude ai piedi del podio l'appuntamento finale di una stagione sostanzialmente nell'ombra dell’ingombrante fratello, che per sua fortuna (di Alex) lascia il team Gresini. Bravo comunque, Junior, a tenere la barra dritta e le motivazioni alte fino alla bandiera a scacchi di un Gran Premio per buona parte del gruppo da "liberi tutti", Martin e Bagnaia a parte.

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