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MOTOGP

Martin: "È stata una strada lunga, ora è tempo di fare festa"

Il neocampione del mondo ripercorre il cammino fatto per arrivare al titolo ma guarda già avanti

di Stefano Gatti
17 Nov 2024 - 17:27
 © Getty Images

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"È fantastico, non so cosa dire, sono choccato. Questo titolo è per la mia famiglia e per tutti quello che mi hanno supportato. Nel finale di gara avevo le lacrime agli occhi, non riuscivo quasi più a guidare la mia moto. Grazie alla mia gente. È stata una strada molto lunga, con tante cadute e infortuni ma ora siamo qui a festeggiare. Grazie ai miei tifosi, questa è anche per Valencia. Punto a migliorare ancora, adesso però è solo tempo di fare festa!". Sono queste le prime parole al microfono del campione del mondo Jorge Martin nel parco chiuso di Barcellona, subito prima di salire sul podio.  Per "Martinator" (anzi, ora più che mai Mart1nator!) Barcellona 2024 è un punto d'arrivo ma al tempo stesso uno snodo fondamentale in una carriera che intanto il prossimo anno lo vedrà difendere in sella alla Aprilia ufficiale il titolo appena messo in bacheca.

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"In gara non badavo ai giri che mancavano, tenevo d'occhio Marquez e Bagnaia che non erano così lontani ma soprattutto controllavo chi mi seguiva in pista. A otto-nove giri dalla fine ho rivisto mio papà, quando dopo una giornata di lavoro mi portava ad allenarmi, e poi anche mia mamma che mi preparava i tortellini... spagnoli, non quelli veri! E naturalmente ho pensato alla mia fidanzata. Poi però ho cercato di rifocalizzarmi sulla gara: in questo mi ha aiutato molto il lavoro che ho fatto a livello mentale. Mi sono detto che non era ancora finita. Mi sarebbe piaciuto chiudere la gara insieme ad Espargaro ma lui è stato raggiunto da Alex Marquez che lo ha ingaggiato e allora ho lasciato perdere. La mia non è stata una carriera particolarmente facile: tante cadute e infortuni ma oggi ho realizzato il sogno della mia vita. Due anni fa quando il team ufficiale Ducati non mi aveva preso avevo detto al mio Team Principal Campinoti: tranquillo Paolo, vinceremo insieme. E così è stato. Ringrazio molto il team Prima Pramac e naturalmente la Ducati che mi ha... lasciato lottare per il titolo con un incredibile Bagnaia. Nessuno ci credeva, invece hanno dato anche a me una moto da titolo. E adesso? Gli errori del passato restano là e servono come monito a non ripeterli. Voglio vivere il presente, il futuro resta comunque un’incognita. Se metterò il numero uno sul cupolino della Aprilia? Non lo so ancora, ci devo pensare".  

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