Sei volte campione del mondo, tra 250 e Superbike, la carriera del pilota romano è stata costellata di successi e record
Mezzo secolo a tutta velocità, tra pista, sei titoli mondiali vinti e una vita da bandiera Aprilia. Compie cinquant'anni Max Biaggi, il "corsaro" romano ambasciatore della Casa di Noale che festeggia in grande il compleanno di uno dei piloti italiani più vincenti nel Motomondiale. Primo a portare la quarto di litro veneta al successo iridato, primo italiano, e su moto italiana, Campione del Mondo Superbike, la lista dei primati della carriera di Biaggi è lunga: "Anche questo è un bel traguardo che sono felice di festeggiare insieme".
La storia di successi in Aprilia non è però solo un ricordo per Biaggi, che in occasione dei suoi 50 anni vuole farsi un nuovo regalo: "Sono orgoglioso di essere stato per Aprilia il pilota più vincente di sempre e aver aggiunto i due titoli in SBK ha davvero un sapore particolare, perché li abbiamo colti a tanti anni di distanza dai mondiali vinti in 250. Come ad aver segnato con quei trionfi due epoche così diverse e così importanti. Ma devo dire che ora il pensiero è sempre rivolto in avanti, alle sfide che ci aspettano. Con Aprilia e con tanti amici piloti ed ex campioni continuo ad amare e a frequentare la pista. Mettermi alla prova, essere sempre veloce è un obiettivo che spero non perderò mai. Ci vediamo in pista, alla prossima uscita con la mia RSV4”.
LA CARRIERA DI MAX BIAGGI
Romano classe 1971, Biaggi ha iniziato la sua carriera nel motociclismo nel 1989 a 18 anni debuttando nella categoria 125 cc e un anno doposi è laureato campione italiano nella categoria "Sport Production". Subito apprezzato per il suo stile di guida efficace e pulito, ha rivelato il suo talento a ogni passaggio di categoria e già nel 1991 è nel mondiale 250 con Aprilia, col titolo arrivato solo tre anni dopo nel 1994, il primo di una eccezionale tripletta che lo vede dominare in sella alla moto italiana fino al 1996.
Nella classe “quarto di litro” Max colleziona risultati mai raggiunti da nessuno nella storia del Motomondiale: maggior numero di pole position, maggior numero di podi nella categoria e ben 4 titoli mondiali vinti (tre con Aprilia) consecutivamente dal ’94 al ‘97. Nel 1998, arriva il debutto nella cilindrata 500 su Honda col memorabile l’esordio di Suzuka dove centra la tripletta: pole position, vittoria e giro veloce in gara, impresa riuscita solo al finlandese Jarno Saarinen 25 anni prima. A fine stagione Max sarà secondo nel mondiale.
Nel 1999 Biaggi passa alla Yamaha e comincia un’ascesa progressiva: si classifica quarto già il primo anno, migliora nel 2000 con un terzo posto e cresce ancora nel 2001, concludendo la stagione con un secondo posto. Stesso epilogo ha la stagione 2002, segnata dal cambio di regolamento della classe regina e la nascita della MotoGP. E’ il 2003 quando Biaggi passa in Honda, con il team privato di Sito Pons conquista nel 2004 la terza posizione in classifica; nel 2005 è pilota del team Repsol HRC.
Nel 2007 esordisce in Superbike con Suzuki. Ancora una volta stupisce tutti all’esordio sulla pista del Qatar: vince in Gara 1 e si classifica secondo in Gara 2. La stagione è caratterizzata dalla lotta per il Mondiale che sfumerà per soli otto punti.
Il ritorno in Aprila è datato 2009, con Biaggi che guida la avveniristica Aprilia RSV4 che segna il ritorno della casa di Noale nel Mondiale SBK. Aprilia non ha mai vinto il titolo in Superbike e con la nuova RSV4 tenta l’assalto all’iride nelle competizioni riservate ai 4 tempi di grande cilindrata. È un trionfo: Max porta la V4 italiana alla vittoria nella stagione di esordio e domina nel 2010 e 2012 conquistando il doppio alloro mondiale, Piloti e Costruttori, primo e unico italiano a riuscire nell’impresa. Si ritira dalle gare dopo il successo del 2012 con il palmares di sei Titoli Mondiali in carriera ma il richiamo della pista lo riporta in gara nel 2015. Iscritto come wild card alla tappa Malese del Mondiale SBK conquista uno straordinario podio sulla pista di Sepang ribadendo, a 44 anni, e a quasi tre anni dall’ultima gara, il talento di un campione e la competitività del progetto Aprilia RSV4.