La sedicesima tappa del Mondiale rivisitata tra prime volte sul podio e crolli clamorosi (non solo di gomme)
di Stefano Gatti© Getty Images
FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 9,5
Punto sul vivo nella fase più delicata della stagione, il campione in carica ha incorniciato a Phillip Island la reazione scattata già all'indomani del sorpasso da parte di Jorge Martin a Mandalika. Reazione da campione: Pecco non ha perso la calma e in Australia - al netto del primo successo di Johann Zarco - ha messo in atto la gara perfetta, lasciando la terra Down Under con ventisette punti di vantaggio sul diretto rivale: un divario consistente che va ben al di là dell'aspetto numerico.
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JOHANN ZARCO: VOTO 8,5
In difficoltà nella parte centrale del campionato (dopo un avvio molto più efficace), il nizzardo è stato a lungo oscurato dal compagno di squadra Martin ma è proprio ai suoi danni che Johann ha finalmente messo a segno la sua prima vittoria in premier class. Una prova all'insegna dell'intelligenza: seguire Bagnaia - sicuro che il campione in carica fosse la locomotiva giusta - e produrre il suo attacco con timing perfetto, per essere il primo ad approfittare del crollo finale di Martin. Difficile che il francese abbia altre opportunità altrettanto ghiotte da qui a fine stagione. Meglio però essere pronti ad approfittarne: l'anno prossimo con la Honda Cecchinello la strada per il podio sarà parecchio in salita.
JORGE MARTIN: VOTO 7
L'azzardo non ha pagato, all'appello sono mancati un paio di chilometri: quelli della seconda parte dell'ultimo giro. Difficile separare coraggio e incoscienza. Di sicuro Jorge sta vivendo un momento di grande crescita e di altrettanto grande forma ma la furia cieca non basta. Occorre tenere gli occhi aperti e uno sguardo intorno sullo schieramento di partenza e qualche buon consiglio in più avrebbero indicato una scelta più... oculata appunto.
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FABIO DI GIANNANTONIO: VOTO 7,5
Per sua stessa ammissione, ora che iniziava a divertirsi, gli tolgono il giocattolo dalle mani. Primo podio in MotoGP per Fabio. Da quanto Marc Marquez ha messo (per ora solo virtualmente) il sedere sulla sua Ducati celeste, il romano ha sfoderato gli artigli. Due prestazioni di grande rilievo tra Mandalika e - soprattutto - Phillip Island. Fabio ha a disposizione altri quattro appuntamenti per provare a... trovare un sellino in MotoGP anche per la prossima stagione.
FABIO QUARTARARO: VOTO 5
Da un Fabio all'altro, ma se Diggia ha scoperto il paradiso, il Diablo Quartararo non sa più a che santo votarsi. Il campione del mondo del 2021 non è andato al di là di un modesto quattordicesimo posto nell'ordine d'arrivo che gli consente di sommare un paio di punti in più in una classifica generale che lo vede aggrappato all'ultimo posto della top ten. Ciò che, tornando all'inizio, è un po' un miracolo.
MARC MARQUEZ: VOTO 5
Ancora per la serie: la caduta degli dei. L'ex Cannibale chiude la sua performance da gambero subito alle spalle di Quartararo. Come Martin al via con una morbida al posteriore (scelta che lo aveva portato sul podio un anno fa), Marc va alla deriva molto prima del connazionale. Non è altro che l'ennesimo episodio di una stagione al limite del disastroso.
ENEA BASTIANINI: VOTO 5
Suona una specie di mini-carica nel finale ma (per sua stessa ammissione) la rimonta verso il decimo posto finale non basta a salvare la sua gara. Un po' come per Marquez, si tratta dell'ennesima rappresentazione sottotono di una stagione d'esordio nel team Ducati factory complicata ma più ancora (ed è questo a sollevare qualche interrogativo) misteriosamente complicata. Urge una svolta e deve per forza di cose arrivare fin dai primi GP della prossima stagione.
MARCO BEZZECCHI: VOTO 6,5
Stringe i denti per l'intero fine settimana e lascia l'Australia con dieci punti preziosi per limitare i danni nei confronti di... Brad Binder. Già, perché la missione è adesso il terzo gradino del podio finale. Prospettiva al ribasso, pensando alla grande vittoria di un mese fa in India. Sono i rischi del mestiere ma è anche tanta esperienza che verrà buona fin dal prossimo anno.