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MotoGP Germania, le pagelle: Quartararo in orbita mondiale, Bagnaia senza pace. Bastianini dove sei?

Insufficienze a pioggia tra le assolatissime e roventi colline della Sassonia

di Stefano Gatti
20 Giu 2022 - 08:08
 © Getty Images

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FABIO QUARTARARO: VOTO 10

Diavolo di un Fabio, anzi vampiro! Rischia più di tutti nella scelta degli pneumatici (e non ne avrebbe bisogno), finendo per portare a casa la coppa del vincitore e un bottino di punti che lo proietta in orbita: ben oltre il primo posto della classifica, lanciatissimo verso il bis iridato. Tutto questo al termine di un weekend che la Ducati aveva ampiamente prenotato fin dal primo turno di prove libere, sia con il team ufficiale che con il satellite Pramac.

FRANCESCO BAGNAIA: SENZA VOTO

... Ma anche senza punti. Lui ed il box rosso avevano studiato il piano "A", tenendo pronto pure il piano "B". Si è verificato invece il piano "C" ma al contrario. Solo che, come detto sopra, non è stata la... fortuna ad aprire a Quartararo la strada della vittoria. Pecco lo ha ammesso nel dopogara. Anche se a denti stretti, ci mancherebbe. Serve una pronta reazione ad Assen ma non basterà, nemmeno in caso di weekend straordinariamente favorevole. E dopo se ne riparla ad agosto in Inghilterra.  Semplicemente, non sembra l'anno di Pecco.

JOHAN ZARCO: VOTO 8,5

Sempre alla ricerca di quell'elusiva prima vittoria nella MotoGP che potrebbe arrivare... ad Assen. Sì perchè Johan è arrivato quinto a Le Mans, quarto al Mugello, terzo a Barcellona e secondo al Sachsenring. I conti (anzi il countdown) sono presto fatti: manca sola la vittoria! Forzature statistiche a parte, dopo Quartararo la Francia può contare su un altro moschettiere con i fiocchi. In Germania ha corso al solito con intelligenza, rinunciando a strafare. Ecco, non sarà mica questo il suo punto debole?

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ENEA BASTIANINI: VOTO 5

Non esattamente un weekend da incubo. Sottotono però sì. Quartararo ha eguagliato in Germania le sue tre vittorie 2022, solo che l'ultima di Enea risale ad un mese fa, proprio a casa del campione in carica, quasi bis... La Bestia e il Diablo, ma non è la stessa cosa. Raggiunge quota cento (punti) e chiude la top ten tedesca ma negli ultimi tre GP ne ha marcati solo sei contro i tredici del compagno di squadra FABIO DI GIANNANTONIO (VOTO 7) che chiude il GP di Germania due posizioni davanti a lui: ottavo, miglior risultato fin qui nella premier class.

JACK MILLER: VOTO 7

Gara volitiva ed aggressiva dell'australiano che corre con una serenità che prima gli mancava e - in partenza per Mattighofen e la KTM - sfodera una performance tutta generosità, premiata dal terzo podio stagionale. Poco da aggiungere, al di là dei complimenti.

ALEIX ESPARGARO: VOTO 7

Non mette in pista lo smalto di altre volte ma porta a casa l'ottavo piazzamento in top five su dieci gare. Ha smarrito la via del podio nei due ultimi appuntamenti con due errori nel finale di gara: il blackout di Barcellona, un errore al Sachsenring. Per la prima volta quest'anno MAVERICK VINALES (VOTO 7,5) gli ha messo il sale sulla coda, prima di essere appiedato dalla sua RS-GP. In ogni caso un'evoluzione interessante e tutta da seguire! 

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JOAN MIR: VOTO 4

Unico uomo Suzuki in pista dopo la rinuncia di Alex Rins, il campione 2020 non fa molto per rendere meno malinconico la data tedesca del "Farewell Tour 2022" della Casa giapponese, rovinando a terra cinque secondi dopo Bagnaia ed a poche decine di metri dal ducatista. Poco da aggiungere, e neanche i complimenti.

HONDA: VOTO 4

A proposito di Giappone. Una sola RC213V al traguardo, quella di Bradl. Per giunta ultima classificata, per giunta proprio quella che Marc Marquez aveva guidato alla vittoria nelle ultime otto edizioni del GP di Germania (undici vittorie Honda consecutive contando il precedente tris a firma Pedrosa). Un testacoda perfetto, anzi un'onta. Roba da non credere ed una risalita che si preannuncia lunga ed in ogni caso troppo Marquez-dipendente.

TAKAAKI NAKAGAMI: VOTO 3

Una caduta al giorno etc etc... Bilancio pesante in Germania per il pilota LCR, reduce dallo strike catalano. Poco da aggiungere, e nemmeno un graffio - per fortuna - questa volta.

 

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