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Lo spagnolo della Ducati Gresini Team ha raccontato la disavventura incorsa nella prima giornata di prove a Mandalika
di Marco Cangelli© Getty Images
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Venerdì con tanti rischi, ma anche un bel gesto per Marc Marquez che si è messo nuovamente in luce nelle pre-qualifiche del Gran Premio dell'Indonesia, quindicesimo appuntamento del Mondiale di MotoGp. Il pilota spagnolo ha chiuso in settima posizione la sessione dominata da Enea Bastianini aggiudicandosi così l'accesso diretto alla Q2. Un passaggio tutt'altro che scontato complice un salvataggio che ha spaventato non poco l'otto volte campione del mondo.
"È una pista dove in passato ho faticato molto, pensavo che quest’anno mi sarebbe costato meno adattarmi, ma ho faticato più che su altre piste. Le GP24 davanti? Non solo loro, avevo anche la GP23 di Marco Bezzecchi. Ho un punto abbastanza debole nel T2 che mi sta costando più del normale. Sto perdendo moltissimo, ma soprattutto non sono in grado di sfruttare la gomma nuova. Dall’usata alla nuova tolgo due decimi, mentre le altre Ducati ne tolgono quasi quattro o cinque. Proverò a migliorare questo punto per essere più vicino alle GP24, ma ancora una volta sono davanti a tutti, soprattutto Enea Bastianini e Jorge Martin - ha spiegato Martin dopo la sessione -. Penso che il salvataggio sia l’immagine della giornata. Era da tanto tempo che non ne facevo una così! Come diceva molta gente all’epoca, in Honda avevo un sistema anti cadute e ora me l’hanno montato sulla Ducati (ride, ndr). Ora il sistema speciale che avevo prima è stato sviluppato da Ducati e comincia a funzionare. Come dicevo quando ero in Honda, questi salvataggi sono spettacolari, ma sono anche un segnale del fatto che sono scomodo".
Nel finale della sessione Marquez si è ritrovato a dare una mano al futuro compagno di scuderia Pecco Bagnania che, rimasto senza benzina, si è appoggiato alla Ducati del Gresini Racing venendo scortato sino all'arrivo: "Pecco è rimasto senza benzina davanti a me e ho visto che alzava la mano, così l’ho aiutato - ha raccontato Marquez -. Capisco che sia un’immagine particolare perché è il mio futuro compagno di squadra e tutto il resto, ma quando passi la linea del traguardo, la rivalità passa in secondo piano e, se puoi aiutare qualcuno a non rimanere fermo in mezzo alla pista con il caldo che fa, lo aiuti. Io cercavo la pedana dall’inizio, che è la cosa più facile, ma lui non toglieva il piede. Non ci siamo capiti al meglio”.