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IL CAMPIONE

MotoGP, Martin da scaricato a campione: il sogno realizzato dopo la grande delusione

A dieci anni dal debutto mondiale per lo spagnolo è una festa che sa di rivincita

di Luca Bucceri
17 Nov 2024 - 14:44
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© Getty Images
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Jorge Martin è campione MotoGP 2024, un titolo voluto, cercato, sudato e meritatamente conquistato al termine di una stagione dominata. Non ce ne voglia Francesco Bagnaia, che da tre volte iridato ha provato a far di tutto per evitare l'inevitabile, perché il madrileno ci ha messo qualcosa in più. Quel qualcosa che, per molti, può essere tradotto in voglia di rivalsa per un pilota che ha vissuto tante, e forse troppe, delusioni in 10 anni di carriera. Esperienze che, al quarto anno in MotoGP, si sono trasformate nella gioia più bella, quella di essere campione.

Cresciuto a pane e motori, con le prime competizioni in minimoto a 8 anni, Martin ha saputo subito prendersi la scena. Il grande debutto in Red Bull Rookies Cup, infatti, gli ha permesso di farsi notare sin da subito, col secondo posto nel 2013 e il successo nel 2014 che gli ha aperto le porte del Mondiale. Nel 2015, infatti, arriva la chiamata dal team Mahindra dove, neanche a farlo a posta, trova colui che negli anni è stato amico e, nell'ultimo periodo, rivale al titolo: Francesco Bagnaia.

Il primo anno in Moto3 è da rookie, di quelli che fanno il loro senza strafare chiudendo al 17° posto. Poi nel 2016, dopo diversi ritiri, ingrana arrivando a Brno per conquistare il primo storico podio dietro a McPhee e davanti a Di Giannantonio, chiudendo l'anno al 16° posto in classifica iridata sempre in sella alla Mahindra, prima dell'addio. Un'annata che però lo mette già davanti ai primi dolori, con una triplice frattura alla mano destra subita in Catalogna che lo costringe a saltare due gare.

Nel 2017, col passaggio in Honda al team Gresini, conquista la prima vittoria in carriera a Valencia e grazie a due secondi posti e sei terzi posti (con 9 pole) chiude l'anno al quarto posto in generale, dietro a Mir, Fenati e Canet, ma contribuendo alla vittoria di Honda nei costruttori con i suoi 196 punti. Una partenza ottima, una base solida per quello che sarebbe poi successo nel 2018. Nel secondo anno con Gresini, infatti, Martin prende confidenza con la moto e con sette successi, due secondi posti e un terzo conquista il mondiale Moto3 davanti a quattro italiani (Di Giannantonio, Bezzecchi, Bastianini e Dalla Porta) mentre, neanche a dirlo, in Moto2 è Francesco Bagnaia a dominare il campionato conquistando il titolo.

Destini che si incrociano, perché nel 2019 Pecco sale in MotoGP mentre Martin viene promosso in Moto2 al team KTM Ajo che punta su di lui per sognare in grande. Alla fine, però, tra infortuni e Covid è più sfortuna che gioia per lo spagnolo, che chiude il primo anno 11° e il secondo 5° prima di ricevere la promozione più ambita, quella in MotoGP al team Pramac. E ancora una volta c'è il cambio, perché Bagnaia gli lascia il posto per passare nel 2021 in Ducati.

La carriera in MotoGP inizia bene, anche se in salita. A Doha, già alla seconda gara dell'anno, conquista la sua prima pole position nella classe regina e conclude la gara al terzo posto. Poi la delusione arriva in Portogallo, con le libere di Portimao fatali a Martin che con una brutta caduta si frattura il primo metacarpo della mano destra e il malleolo mediale destro. Infortunio che compromette la stagione, con lo spagnolo che salta tre gare. Ma al ritorno, dopo aver preso le misure a Barcellona e al Sachsenring, a Spielberg per il GP di Stiria arriva il primo successo in top class davanti a Mir e Quartararo. L'anno si concluderà con un secondo e un terzo posto, col nono posto in classifica generale.

Il 2022, sempre in Pramac, è avaro di soddisfazioni, con tante pole (9) e cinque podi senza però successi. Un altro anno da nono in classifica. Ma è nel 2023 che c'è il cambio passo.

Nell'anno della Sprint, grande novità per la MotoGP, Martin sfrutta a pieno il potenziale della moto ingaggiando una battaglia personale con Ducati che gli aveva preferito Bastianini per la factory (era terza scelta dietro anche a Zarco). Un anno che lo spagnolo conduce da vero campione, ma con la delusione finale. Al termine della stagione, infatti, fa laureare Pramac campione, ma nel duello con Bagnaia cede solo all'ultima gara, con la caduta a Valencia che infrange il sogno.

Un sogno rimandato solo di un anno, perché quella del 2024 è la sua stagione. Un'annata condotta sempre in testa, con sole tre settimane all'inseguimento. Ma figlia di un'altra grande delusione che sa di rivincita col titolo iridato. Il no di Ducati all'ingaggio per la stagione 2025, con Marc Marquez preferito, è la forza in più dello spagnolo che si rimbocca le maniche per far pentire Borgo Panigale. E la contemporanea firma con Aprilia è la spinta in più a fare bene, per arrivare nel nuovo team da campione. Missione compiuta per Martin, che dopo 10 anni può festeggiare il titolo della classe regina a sei anni dall'ultima grande festa in Moto3.

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