Il Dottore parla anche del futuro: "Che Yamaha puntasse sui giovani me lo aspettavo, ma il rapporto con loro non cambia"
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Valentino Rossi è pronto ad affrontare la sua venticinquesima stagione nel Motomondiale, anche se per il via dovrà attendere ancora un paio di mesi e il calendario iridato sarà azzoppato dalla pandemia di Covid-19: "Sarà un campionato a metà, con una decina di gare appena. Però è sempre meglio che non correre per niente - ha detto il pilota Yamaha in un'intervista a Repubblica - Sarà un'esperienza molto, molto particolare. Che stranezza tornare così...il fine settimana sarà un'altra cosa. Niente pubblico, ma ci pensate? Tutto diverso...Dovremo essere molto prudenti, non perdere mai l'attenzione fuori pista e rispettare le regole: indossare le mascherine e mantenere le distanze, anche se siamo nel paddock".
L'obiettivo di Dorna è quello di partire il 19 luglio a Jerez con il GP di Spagna e poi replicare la settimana successiva sulla stessa pista, con l'inedito GP di Andalusia. Se dovesse arrivare il via libera definitivo, difficilmente si potranno disputare più di 12 gare in tutto, in un Mondiale che inizialmente ne prevedeva ben 20.
Vale ha raccontato anche come ha trascorso i mesi dell'isolamento: "È stata dura per tutti, ma per qualcuno molto di più. Ora però dobbiamo continuare a lottare. Comportandoci bene e rispettando le regole. In particolare adesso che si allentano le restrizioni, ci vuole maggiore attenzione. Perché questa brutta storia deve finire prima possibile. E speriamo che nel frattempo il virus non torni a incazzarsi...".
Sul suo futuro il Dottore è apparso tranquillo, nonostante a fine anno si concretizzerà il divorzio dal team Yamaha ufficiale: "Scade il mio contratto con la Yamaha, che per il 2021 ha scommesso su Vinales e Quartararo. Un po' me l'aspettavo, non è stata una sorpresa. Ma il mio rapporto con Yamaha va al di là di questo: ci siamo dati tanto a vicenda emi fa piacere che siano pronti a darmi una moto ufficiale anche la prossima stagione (nel team Petronas, ndr). Quando lascerò, la MotoGP mi mancheraà tanto: ho sempre fatto il pilota. Però vale la pena continuare solo se vai forte. Devo fare risultato e salire sul podio".