Sette Gran Premi alle spalle, altrettanti davanti al cupolino: bilancio di metà stagione tra sorprese e delusioni. A Barcellona la svolta?
di Stefano Gatti
Sedici punti non sono tanti, l'equivalente del terzo gradino del podio ma, al giro di boa del Motomondiale, bastano a stabilire una linea di demarcazione abbastanza profonda tra i primi quattro della generale (Dovizioso, Quartararo, Vinales e Mir) ed i loro più prossimi inseguitori. Per questi ultimi (da Franco Morbidelli a Valentino Rossi), proprio quel terzo gradino del podio deve essere l'obiettivo minimo nel prossimo weekend a Barcellona.
Il Motomondiale "ibericocentrico" leva le tende dalla Riviera Adriatica e si sposta a Barcellona per il primo appuntamento di una seconda parte di campionato che (GP di Francia parte) si svolgerà appunto totalmente nella penisola iberica. Gara-due di Misano ha apparentemente sfoltito le fila dei candidati al titolo, forse le ha addirittura dimezzate, visto che Andrea Dovizioso (84 punti), Fabio Quartararo e Maverick Vinales (entrambi a 83) e Joan Mir (80) hanno messo a segno nel GP dell'Emilia-Romagna una specie di "break", scavando un piccolo ma significativo solco con i diretti inseguitori. Che sono Franco Morbidelli e Jack Miller a quota 64 punti, seguiti dal sornione Takaaki Nakagami (63) e con Valentino Rossi (nono a quota 58) che, proprio su una delle piste sulle quali ha fatto la storia, sembra aver dato l'addio al sogno del decimo titolo.
In una stagione come questa però (da sei vincitori diversi in sette gare) tutto sembra ancora possibile. Un anno fa, a metà campionato, Marc Marquez dormiva già sonni tranquilli in vetta alla classifica generale. La stessa posizione non aiuta più di tanto Andrea Dovizioso a guardare con troppa convinzione alle proprie chances iridate. Il che non giova molto all'approccio del ducatista "unemployed" in vista del rush finale. Con il quarto posto di ieri (contrapposto al settimo del forlivese), Fabio Quartararo ha quasi completamente ricucito il divario in vetta ma nemmeno il "Diablo" sta tanto comodo sul sellino della Yamaha Petronas, agganciato a quota 83 da Maverick Vinales che a Misano ha finalmente trovato modo di dare continuità in gara al suo ottimo stato di forma del sabato e, dovesse farlo anche da un weekend all'altro, diventerebbe il candidato numero uno al titolo.
Ma è proprio studiando la classifica in prospettiva che il pilota più lanciato del momento sembra il quarto incomodo. Joan Mir (unico a riuscirci) è salito sul podio in entrambi gli appuntamenti andati in scena sul circuito intitolato a Marco Simoncelli. Non solo, il campione del mondo 2017 della Moto3, è salito sul podio tre volte negli ultimi quattro GP, restandone fuori solo (ma solo ai piedi, quarto) in gara-due di Spielberg. Mir è il pilota che ha fatto più punti di tutti da Ferragosto in avanti, "svoltando" radicalmente dopo un avvio di stagione poco brillante (due ritiri ed un quinto posto) tra Jerez e Brno. Il 23enne maiorchino insomma pare avere tutti i numeri per emulare il suo conterraneo Jorge Lorenzo. Chi lo conosce bene dice che Joan ha quel qualcosa in più che separa un campione da un buon pilota, anche ottimo: una "sottile linea rossa" a fare le spese della quale potrebbe essere proprio chi stringe il manubrio della Rossa a due ruote ed è alle prese con un'occasione che non si ripresenterà.