Il Dottore non dimentica la delusione del Mondiale 2015, perso a causa del duello "sporco" con Marc Marquez
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Valentino Rossi non riuscirà facilmente a cancellare dalla sua memoria la delusione del Motomondiale 2015 perso al fotofinish contro Jorge Lorenzo. Soprattutto per il comportamento, definito più e più volte sporco, di Marc Marquez. Prossimo compagno di squadra del suo allievo Francesco Bagnaia in Ducati, lo spagnolo a distanza di nove anni fa ancora ribollire il sangue del Dottore, che ospite del podcast sul mondo delle corse di Andrea Migno ha raccontato diversi aneddoti e retroscena su quanto successo in quel Mondiale, fino all'episodio di Sepang che poi costò il titolo nell'ultima a Valencia, la gara in cui il Cannibale "scortò" Lorenzo al successo iridato.
"Paragonare la delusione che ho provato nel mondiale 2006 con ciò che è successo nel 2015 è impossibile, non c’è proprio gara. Anche perché nel 2006 ho sbagliato, sono stato un coglione, Hayden ha vinto il titolo ed è lo sport. Del 2015 invece potremmo stare qui a parlare fino a domani mattina..." ha detto Rossi, aprendo nuovamente un cassetto della sua memoria che difficilmente verrà chiuso definitivamente.
Parlando con Migno, anche lui pilota della VR46 Academy, il Dottore ha raccontato del rapporto con Marc Marquez andato in frantumi in quella stagione, con una "promessa" dello spagnolo fatta nel finale di stagione: "Nel 2015 dalla prima gara in Qatar capii che il Mondiale me lo sarei giocato con Marquez e Lorenzo e quando alla prima curva vidi che Marc andò dritto lo presi come un segnale benaugurante anche perchè lì vinsi e vinsi anche il GP dopo in Argentina quando iniziò davvero la bega con Marquez. Quella volta lui montò la media e scappò via, ma io sapevo che mettendo la hard dietro Bridgestone in temperatura avrei potuto risalire nella seconda parte di gara. Rimonto, sorpasso Lorenzo e Dovizioso e martello giri veloci. Quando arrivo a prenderlo io ero molto più veloce e quando mancano 2/3 giri dopo la curva 3 gli prendo la scia in rettilineo e lo supero di slancio".
Un racconto di quella gara che entra nel dettaglio, per far capire poi cos'è successo nel prosieguo della stagione: "Faccio la curva a destra e mi viene addosso pieno, cerca proprio di stendermi subito, prova a buttarmi giù per farmi cadere. Io che ero davanti torno nella mia linea, ci tocchiamo e lui cade. Se prima non c'erano mai stati problemi fra me e Marquez da quella gara lì capisco che il nostro rapporto era andato in frantumi...”.
Infatti nel resto dell'anno le scaramucce non mancano: "Dopo quella gara, fingendo un pò, ha provato a far capire che fra noi le cose andavano bene e ha continuato a leccarmi il culo fino ad Assen, quando all’ultima curva io sono davanti, lui mi viene addosso un'altra volta e rimango in piedi quasi per miracolo. Taglio la esse passando sulla ghiaia e vinco. Arrivo al parco chiuso e lui è incazzato nero, viene lì e mi dice 'Facile vincere così, col taglio della chicane, così non vale!'. A quel punto gli faccio: 'Devi essere obiettivo Marc, se mi vieni addosso e mi mandi nella ghiaia, io cosa devo fare, devo farti vincere?'. Da lì è proprio finita fra di noi".
IL GESTO CLAMOROSO DI ALZAMORA
Da lì, ha ricordato il Dottore, tutto è andato in malora con la lotta al titolo che si è fatta sempre più complicata soprattutto per l'atteggiamento di Marquez: "Venni anche a sapere che soprattutto Alzamora (manager di Marquez fino al 2022, ndr) andava in giro per il paddock a dire agli spagnoli: ‘Noi il Mondiale non lo possiamo più vincere ma non lo vince neanche lui...'. Mi arrivò all’orecchio da amici spagnoli che mi iniziarono a mettermi in guardia 'Stai attento, vedrai che nelle ultime gare...’”.
Ed effettivamente andò così, perché dall'Australia alla Malesia Rossi si rese conto di dover lottare contro l'avversario più agguerrito di sempre: "Nel GP d’Australia ha vinto la gara ma ha fatto la gara su di me per farmi arrivare quarto, ci sono i tempi che lo testimoniano... Siamo arrivati in Malesia e in conferenza stampa ho provato almeno a sputtanarlo davanti a tutti per provare a farlo desistere. Anche perché Marquez non c'entrava nulla, il Mondiale ce lo giocavamo io e Lorenzo".
Avvertimento che però rimase inascoltato: "In Malesia mi ha danneggiato, tutta la gara mi ha infastidito, ha cercato di farmi cadere tre-quattro volte ma non mi ha preso il manubrio, poi dopo nella lunga a destra gli sono andato vicino e come quando in strada ti avvicini per litigare gli ho detto: "Basta! Ma che c**o fai?". Ci siamo toccati, io di certo non volevo buttarlo giù, ma gli si è impigliata la manopola nel mio ginocchio ed è caduto a terra. E alla fine la morale è che mi hanno fatto perdere il mondiale, perché a Valencia sono partito ultimo, mentre lui che quella gara poteva vincerla ha scortato Lorenzo al traguardo”.
E proprio sulla penalità torna il ricordo su Alzamora e il gesto con Marquez: "In Malesia dopo il GP mi chiama in direzione gara dove c'erano Mike Webb (responsabile della direzione gara, ndr) e Carmelo Ezpeleta. Io ero assieme a Maio Meregalli della Yamaha e Marquez era con Alzamora... Alzamora mi incomincia a insultare, io m'arrabbio e gli dico 'ma tu perché sei qui, sei un uomo Honda? Non mi pare, perché allora io chiamo Uccio...". Parte un tafferuglio con Alzamora, ci ascoltano e alla fine seduti a un tavolo Mike Webb comunica la sua decisione: "Abbiamo deciso che a Valencia, partirai ultimo".
"Appena ho sentito quelle parole mi si è gelato il sangue, perché oltre a essere una punizione mai vista nella storia della MotoGp, mi tagliava fuori definitivamente dalla corsa per il Mondiale. Poi ho alzato lo sguardo e ho guardato Marquez e Marc ha fatto un cenno col capo ad Alzamora come a dire: 'Vai, ce l'abbiamo fatta!'”.
ROSSI ALL'ATTACCO DI MARQUEZ
A quasi dieci anni di distanza dal fattaccio Rossi non riesce a mandare giù la delusione, andando all'attacco di Marc Marquez: "Il mio pensiero su Marquez, a distanza di quasi 10 anni, è che è un pilota fortissimo, un fuoriclasse molto aggressivo. Ma nel 2015 è proprio passato di là... Perché se tu sei un pilota cattivo sportivamente, al limite dello sporco perché vuole vincere, di esempi di piloti così ce n’è tanti, ma mai nessun fuoriclasse del Motorsport ha lottato per fare perdere un altro pilota. Quello è ciò che marca la linea. Mai nessuno è stato così sporco per far perdere qualcun altro”.