La terza tappa iridata sul COTA texano allarga il plateau dei pretendenti al titolo della premier class
di Stefano Gatti© Getty Images
MAVERICK VINALES: VOTO 10
Nessuno come lui: vincitore in MotoGP con tre Case diverse: nell'ordine Suzuki, Yamaha e ora naturalmente Aprilia. A partire dal suo nome di battesimo, una vita da film per Vinales che impazza... da supereroe per un intero weekend in Texas, portando a casa tutto il bottino (pole position, Sprint e GP full distance), infiocchettandolo peraltro con una grande rimonta domenicale. Lo spagnolo prende per mano Aprilia e prova a portarla ad un livello ancora più alto (la sfida per il titolo) ma la solfa rimane la solita: occorre dare continuità agli exploit tipo Austin e renderli missione possibile su base regolare. È il primo messaggio - neanche troppo cifrato - che Maverick lancia a favore di microfono ai suoi appena rimesso piede a terra: voi fate il vostro, io farò il mio. Giù la maschera insomma, e non solo quella di Batman!
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PEDRO ACOSTA: VOTO 9,5
Con quella faccia un po' così e il ghigno beffardo che si ritrova... l'irriverenza è destinata a schiudergli le porte della gloria sportiva nella premier class. Pedro allarga ancora un po' i gomiti: non chiamiamolo più rookie fenomeno. Da qui in avanti... fenomeno e basta. Il suo inizio di stagione è straordinario. Pedro è in corsa per il titolo, si diverte come un bambino a lottare con i big (parole sue) ma è già tempo di smettere di giocare. Si fa sul serio, adesso: la spavalderia non gli manca, il rispetto per gli avversari nemmeno e ha imparato ad accontentarsi (quando deve) nel giro di due gran premi. Tocca ora a Tech3 e KTM dimostrarsi alla sua altezza, altrimenti il suo futuro sarà per forza di cose altrove.
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ENEA BASTIANINI: VOTO 8,5
Per sua stessa ammissione, gli fa ancora un po' difetto l'esplosività necessaria nel formato Sprint. Per il resto, cosa vuoi dirgli? La ruota ha finalmente iniziato a girare nel senso giusto (anzi, le ruote). Un avvio di stagione questo sì invece con il botto: secondo nel Mondiale invitando con la mano Vinales e Acosta a restargli dietro (sì, ciao...) nella rincorsa al leader Martin che oltretutto sta cercando - legittimamente, si capisce - di fargli le scarpe. Dalle quali Enea sta iniziando a togliersi qualche sassolino. Sopra uno dei quali c'è il nome del suo compagno di squadra.
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FRANCESCO BAGNAIA: VOTO 5
Un colpo a vuoto ci sta, due di fila all'intero dello stesso fine settimana invece no. Il due volte campione del mondo prova in tutti i modi a fare buon viso a cattiva sorte. Si arrovella nel dopogara a cercare spiegazioni ad un weekend a basso voltaggio che lo precipita a trenta punti dalla vetta dopo tre tappe. Dice che la rimonta è nei piani: gli crediamo sulla parola, ma quest'anno ha un paio di cliente difficili o tre in più, tra i quali oltretutto il pilota con il quald divide il garage rosso.
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MARC MARQUEZ: VOTO 7
Solo lui può permettersi di affermare: "Non sono preoccupato: l'importante è... essere caduti mentre eravamo al comando e avere capito perché". Il Cannibale è tornato ad accomodarsi alla tavola più imbandita che c'è e non sembra disposto a rialzarsene (anche dopo cadute tipo Austin) tanto presto. Magari con le migliori intenzioni di arrivare fino al dessert, fino a quando non sarà completamente sazio. Ciò che, viste le abbuffate del passato, può significare una cosa solo: il titolo numero nove!Gli avversari di ieri e di oggi sono avvertiti. Chissà però quanto deve avergli bruciato nell'orgoglio finire per terra proprio davanti al rampante Acosta...!
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ALEIX ESPARGARO: VOTO 5
L'altro spagnolo di Aprilia factory rosica purtroppo per lui alla grande. Quest'anno non la vede proprio e Vinales ne ha approfittato in quattro e quattr'otto per prendersi il ruolo di uomo-faro della Casa di Noale. Due giornate e due gare nell'ombra di Batman e più ancora l'ombra del pilota volitivo e affidabile di un paio di stagioni fa e tratti anche l'anno scorso.
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JORGE MARTIN: VOTO 6,5
Lo strano caso di Dottor Jorge e Mister Martin: lascia il Texas con un vantaggio in classifica più consistente di quando vi era arrivato, nonostante un GP nel quale ha messo piede sul podio solo al sabato e solo sul gradino meno nobile. Forse un segno nel destino. Molto più sostanzialmente, trenta punti di vantaggio nei confronti di Bagnaia che (ne rimaniamo convinti, senza snobbare quelli in mezzo) è ancora l'avversario con il quale sul lungo si giocherà il titolo.
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MOTOGP USA: VOTO 7,5
Se pochi giorni dopo l'acquisizione di buona parte del pacchetto da parte di Liberty Media ad Austin va in scena un weekend da premio Oscar, aspettiamoci di tutto quando il gruppo che ha lanciato la Formula Uno nel futuro (comunque la si pensi al proposito) metterà davvero le mani sul giocattolo di Dorna. Aspettiamoci di tutto, con buona pace di tutti, dell'orgoglio e del senso di appartenenza tipicamente motociclistici e soprattutto (anche di questo siamo convinti) del destino delle due categorie minori.